ISRAELE. Tel Aviv fa incetta di proiettili d’artiglieria da 155 mm

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Vista la penuria globale di proiettili di artiglieria da 155 mm, il ministero della Difesa israeliano se li sta procurando, per un valore di 60 milioni di dollari.

L’accordo con la società israeliana Elbit Systems, annunciato il 31 luglio, arriva mesi dopo che gli Stati Uniti avrebbero rimosso circa 300.000 proiettili da 155 mm dalle scorte Usa in Israele per darli a Kiev, scorte di proprietà degli Stati Uniti, ma posizionate in Israele e accessibili all’esercito israeliano. In caso di emergenze, riporta Breaking Defence.

Secondo il Ministero, la «Direzione della produzione e degli appalti – Dopp ha firmato un nuovo accordo con Elbit Systems per procurarsi decine di migliaia di proiettili di artiglieria da 155 mm per l’uso del Corpo di artiglieria delle forze di difesa israeliane. Il Direttore Generale del Ministero della Difesa israeliano, Magg. Gen. (Ris.) Eyal Zamir, ha approvato l’accordo del valore di oltre 60 milioni di dollari». La consegna avverrà il prossimo anno.

«La linea di produzione dei proiettili di artiglieria è essenziale e il Ministero della Difesa vi ha effettuato investimenti sostanziali per molti anni. Questo accordo con Elbit Systems rafforzerà le capacità e la preparazione dell’Idf per diversi scenari di combattimento», ha poi dichiarato il Direttore del Dipartimento della Difesa – Dopp Zeev Landau.

L’Ucraina ha pescato nei depositi di 155 mm, sparando migliaia di proiettili al giorno. Il conflitto fino ad ora, compresa la stallata controffensiva, ha messo in luce la grande quantità di munizioni utilizzate, che ha intaccato le scorte globali. Come Israele, gli Stati Uniti hanno fatto seri investimenti per aumentare la produzione di munizioni da 155 mm, poiché hanno già spedito circa 1,5 milioni di proiettili in Ucraina.

A gennaio il New York Times riportava che gli Stati Uniti avevano deciso di ritirare le scorte da 155 mm da Israele, dove quelle munizioni, insieme a una miriade di altre, sono pre-posizionate per l’uso americano in Medio Oriente in quella che viene chiamata una riserva di guerra per gli alleati. Sebbene principalmente per uso americano, le scorte sono anche un “vantaggio strategico” per Israele poiché il governo di Tel Aviv può legalmente attingere alle stesse in tempi di crisi se gli Stati Uniti lo consentono.

Il Times ha riferito che Israele era inizialmente diffidente nei confronti del trasferimento delle scorte, soprattutto per paura che potesse danneggiare le relazioni di Gerusalemme con Mosca. Israele è rimasto per lo più neutrale nel conflitto ucraino; perché fa affidamento sull’acquiescenza non ufficiale della Russia per operare contro i gruppi militanti in Siria.

Luigi Medici

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