ISRAELE. Per i Servizi segreti l’annessione della Cisgiordania va fatta ora

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Una recente analisi del ministero dei Servizi Segreti israeliano ha stabilito che questo è il momento migliore per attuare l’annessione di alcune parti della Giudea e della Samaria e della Valle del Giordano. Inoltre, i ricercatori del Ministero non prevedono un’esplosione di violenza e ritengono che le relazioni con i paesi arabi torneranno alla normalità in breve tempo.

Il documento, ripreso da Israel Hayom, presentato al ministro dei Servizi segreti Eli Cohen presenta i vantaggi dell’iniziativa politica: «L’iniziativa migliora le condizioni di partenza dei futuri negoziati con i palestinesi per Israele e cristallizza il costo del rifiuto palestinese dei colloqui di pace, e quindi potrebbe spingere i palestinesi a tornare al tavolo dei negoziati nel tentativo di fermare ulteriori fasi».

Secondo gli analisti del Ministero israeliano, le critiche internazionali all’iniziativa diminuiranno dopo un breve periodo di tempo: «Dopo un’ondata di proteste diplomatiche, soprattutto da parte dei governi, l’annessione non solleverà le piazze arabe contro i regimi. L’assenza di mobilitazione nelle strade farà capire ai leader arabi che la questione palestinese non è una minaccia per loro. L’internazionalizzazione di questa visione potrebbe a medio termine fornire una piattaforma per migliorare i legami con Israele, senza aspettare un accordo israelo-palestinese», conclude il documento.

Di conseguenza, gli analisti del Ministero dei servizi segreti ritengono che la sovranità potrebbe, forse in modo controintuitivo, costringere i palestinesi a tornare ai colloqui di pace con Israele piuttosto che allontanarli ulteriormente: «Dopo un periodo in cui il sistema internazionale si acclimata all’annessione, il provvedimento spingerà i palestinesi e gli altri elementi della regione e del mondo a trovare soluzioni e accordi che non siano appiccicati alle linee del 1967 e soprattutto agli aspetti territoriali», si legge.

Per quanto riguarda la questione dei tempi, la raccomandazione del documento è di effettuare l’annessione ora piuttosto che aspettare, perché è impossibile sapere come si svolgeranno le elezioni presidenziali americane di novembre. Gli analisti hanno inoltre affermato che «non ci si aspetta un disordine diffuso in Giordania, soprattutto se tale disordine è assente in Giudea e Samaria». Un’altra ragione per una rapida annessione è «l’obiezione dell’Autorità palestinese all’uso della violenza, derivante dal suo stesso interesse esistenziale».

Altre ragioni per attuare l’iniziativa in questo momento sono «la bassa posizione internazionale dell’Ap a causa della spaccatura con gli Stati Uniti; la mancanza di appetito di Hamas per un altro round di combattimenti; l’apatia dell’opinione pubblica palestinese in Giudea e Samaria, che si preoccupa soprattutto dei problemi della vita quotidiana; la preoccupazione del mondo per la pandemia del coronavirus; e le preoccupazioni più pressanti dell’opinione pubblica araba in patria».

Luigi Medici