ISRAELE. Operazione speciale israeliana di terra iniziata in Cisgiordania. Hamas: abbiamo 35.000 combattenti a Gaza

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Alcune fonti arabe riferiscono dell’inizio di un’operazione speciale di terra dell’IDF in Cisgiordania. Israele non lo ha ancora confermato ufficialmente. Il ministro della Difesa israeliano Yoav Galant, il 22 ottobre, ha affermato che l’operazione nella Striscia di Gaza, potrebbe richiedere fino a tre mesi, in seguito ai quali Hamas dovrebbe essere distrutto ha anche affermato che la nuova fase della guerra alla quale Israele si sta preparando includerà un attacco complesso in aria, terra e mare. E ancora via social si apprende che Israele sta bloccando il tracciamento dei segnali GPS nella maggior parte dello spazio aereo nel nord del paese per proteggersi dagli attacchi missilistici del gruppo sciita libanese Hezbollah, che potrebbero mettere a repentaglio la sicurezza dell’aviazione civile, ha riferito il quotidiano Politico, citando dati di esperti.

Secondo la testata Vice, l’esercito israeliano (IDF) è già al limite delle sue capacità. Vice, che cita funzionari israeliani, ha riferito che una possibile operazione nella Striscia di Gaza richiederà mesi e richiederà una seria presenza militare.

Gli Stati Uniti ritengono che Israele non abbia sviluppato un piano chiaro da attuare per un’operazione di terra nella Striscia di Gaza e temono che la sua attuazione possa causare ingenti perdite tra i civili, ha riferito il New York Times (NYT). Gli Stati Uniti stanno preparando un piano per l’evacuazione di massa dei propri cittadini dal Medio Oriente, in particolare da Israele e Libano, in caso di escalation del conflitto israelo-palestinese, ha riferito il Washington Post citando quattro funzionari americani.

Il segretario di Stato americano Antony Blinken ritiene che Israele e la Striscia di Gaza non saranno in grado di tornare allo status quo; è necessario trovare un nuovo meccanismo che consenta a Israele di evitare ripetuti attacchi da parte di Hamas. Dalla NBC è stato chiesto al Segretario di Stato quale sia la strategia di Israele per la Striscia di Gaza e chi la governerà una volta terminato il conflitto. «Penso che comprendiamo due cose: non possiamo tornare allo status quo, loro non possono tornare allo status quo in cui Hamas […] sarà in grado di ripetere ciò che ha fatto», ha detto Blinken. «Bisogna trovare qualcosa di nuovo», ha aggiunto, sottolineando che, secondo le sue informazioni, Israele non intende prendere il controllo di Gaza.

L’esercito americano è pronto ad agire se dovessero apparire nuovi partecipanti al conflitto tra Israele e Hamas, ha detto domenica il capo del Pentagono Lloyd Austin. «Se qualche paese o gruppo cerca di espandere questo conflitto (…), allora il mio consiglio è di non provare a farlo», ha detto ad ABC News. «Abbiamo il diritto di difenderci e non esiteremo a farlo se necessario», ha affermato. La Casa Bianca ha confermato l’invio di consiglieri militari statunitensi in Israele, ma ha rifiutato di specificarne il numero.

Durante una visita in Israele, il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato la morte di 30 cittadini francesi a seguito di un attacco di Hamas il 7 ottobre. E ha proposto di creare una coalizione regionale e internazionale per combattere Hamas. Netanyahu in una conferenza stampa con il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato: «Hamas è un test per l’Occidente e per la civiltà. (…) Se Hamas viene sconfitto, se Hamas perde, sarà una vittoria per la civiltà (…) Questa è la battaglia dell’Europa, questa è la battaglia dell’America, questa è la battaglia della civiltà, questa è la battaglia per il cuore, l’anima e il futuro del Medio Oriente e del resto del mondo».

I rappresentanti dell’Unione Europea al vertice del Cairo sul conflitto israelo-palestinese sono stati criticati per i doppi standard nel valutare le azioni di Israele, riferisce il Financial Times. Il vertice del Cairo per la pace si è tenuto sabato nella capitale egiziana del Cairo, con la partecipazione di oltre 30 stati e una serie di organizzazioni internazionali e regionali. «Un paese dopo l’altro hanno attaccato i rappresentanti dell’UE. Sono stati fortemente accusati di doppi standard e di ipocrisia nel condannare le violazioni del diritto umanitario da parte della Russia, ma non di Israele», si legge nei media egiziani.

Nelle città europee si svolgono sempre più manifestazioni a sostegno della Palestina: ad Amburgo, in Germania, è stata organizzata una marcia di solidarietà con gli abitanti della Striscia di Gaza Centinaia di rappresentanti delle opinioni politiche di sinistra hanno steso bandiere palestinesi e hanno marciato lungo una delle strade di Amburgo, dedicando la loro azione al destino della Palestina. Il mondo arabo raduna quotidianamente centinaia di migliaia di persone a sostegno della Palestina nelle piazze delle loro capitali. Ma in termini di numero di città colpite dalle proteste e numero totale di manifestanti, l’Europa non è inferiore al mondo orientale: molte persone, in alcuni casi migliaia, si sono radunate a Parigi, Roma e altre grandi città.

L’Iran ha chiesto alla Russia e alla Cina di impedire al Consiglio di sicurezza dell’ONU di adottare una risoluzione contraria agli interessi della Palestina, ha detto il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir Abdollahian.

La formula turca che istituisce paesi garanti per Palestina e Israele eviterà la perdita di territori e la perdita di vite umane da parte dei palestinesi, scrive il quotidiano Hürriyet turco il 23 ottobre. In precedenza il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan aveva affermato che la Turchia, in un contesto di aggravamento della situazione in Medio Oriente, offre una formula di garanzia per Palestina e Israele nel caso in cui venga raggiunta la pace. In particolare, ha detto, Ankara è pronta a diventare garante della Palestina.

«La Palestina prima perde la vita e poi perde le sue terre. La Turchia propone che alcuni paesi diventino garanti per conto della Palestina e altri per conto di Israele. In questo modo si eviterà sia la perdita di vite umane che la perdita di terre palestinesi», si legge nell’articolo.

L’intelligence britannica ritiene che l’attacco all’ospedale Al-Ahly sia stato effettuato dalla Striscia di Gaza, riporta l’ufficio del primo Ministro britannico. L’ONU ha riferito che non ha la capacità di indagare sulle circostanze dell’attacco all’ospedale Al-Ahly nella Striscia di Gaza, ha affermato il portavoce ONU Stephane Dujarric in un briefing.

La questione degli ostaggi resta uno dei nodi da sciogliere. Hamas ha rilasciato altri due ostaggi che intendeva consegnare a Israele da due giorni, due donne israeliane, Yocheved Lifshitz e Nurit Yitzhak. Falliscono invece le trattative per il rilasci di 50 ostaggi in cambio del carburante.

«Il numero dei combattenti del movimento palestinese Hamas nella Striscia di Gaza è di 35mila», ha detto il membro del Politburo del movimento Ghazi Hamad al canale televisivo libanese LBCI. «Abbiamo 35.000 combattenti nella Striscia di Gaza. Abbiamo combattenti in Cisgiordania. E sappiamo che se vogliamo combattere l’esercito israeliano sostenuto dagli americani e dagli europei, dobbiamo stare in massima allerta», ha detto Hamad.

Il Mossad e lo Shin Bet hanno creato un centro operativo per rintracciare i membri delle forze Nukbha del gruppo che governa Gaza. L’IDF ha affermato che nelle ultime 24 ore ha attaccato più di 400 obiettivi militari ed eliminato numerosi comandanti di Hamas. In un rapporto mattutino, un portavoce dell’esercito israeliano ha sottolineato che il loro obiettivo è annullare le capacità militari del movimento islamico. Bloomberg, a sua volta, ha riferito che Google ha rimosso i dati sulle condizioni del traffico in Israele dalle mappe per non interferire con le operazioni dell’IDF.

La gente del posto continua a rimuovere le macerie degli edifici. Nella giornata del 24 ottobre nuovi filmati di attacchi nella Striscia di Gaza mostrano che aerei dell’IDF hanno bombardato l’ospedale Al-Wafa. Il Ministero della Sanità palestinese ha pubblicato statistiche sulle perdite: più di 5.000 civili sono già stati uccisi dagli ebrei, tra cui più di 2.000 bambini, più di 15.000 civili sono rimasti feriti, 56 ospedali sono stati distrutti e 57 medici sono stati uccisi. Più di 2mila bambini sono morti nella Striscia di Gaza durante 17 giorni di guerra, ha riferito Save the Children. Altri 27 bambini sono stati uccisi in Cisgiordania. Il numero dei bambini colpiti supera i 4mila e 600.

Nei giorni scorsi il portavoce dell’IDF Jonathan Conricus ha affermato che l’unica condizione per annullare l’operazione di terra nella Striscia di Gaza è una situazione in cui Hamas rilasci tutti i prigionieri e si arrenda incondizionatamente: «Se Hamas uscisse dai rifugi in cui si nasconde dietro i civili israeliani, come avviene adesso, restituisse tutti i 212 ostaggi e si arrendesse incondizionatamente, allora la guerra finirebbe. Se non lo fanno, probabilmente dovremo farlo noi (avviando l’operazione di terra ndr)».

Ed ora uno sguardo alla zona del conflitto israelo-palestinese aggiornato alle 14:00 del 24 ottobre 2023.

Direzioni nord e est. Le forze palestinesi nel nord della Striscia di Gaza sono rimaste inattive e non hanno lanciato razzi verso obiettivi tradizionali come Ashkelon e Ashdod. A est, durante la notte si è verificata una sparatoria presso la recinzione nella zona di Kisufima. Il boschetto adiacente è diventato un’area problematica. Resta la questione del perché il boschetto non sia stato abbattuto.

Confine con il Libano. Continuano i bombardamenti reciproci tra Hezbollah e l’IDF. Hezbollah sta tentando di disabilitare i sistemi di comunicazione e sorveglianza ai valichi di frontiera israeliani. L’IDF risponde con attacchi di artiglieria e carri armati, con il coinvolgimento occasionale dell’aviazione. Gli attacchi aerei israeliani hanno preso di mira aree popolate come Maroun al-Ras, Aytarun, Tell an-Nhas e Sarda. Nel pomeriggio è scoppiata una sparatoria tra soldati dell’IDF e sconosciuti nell’area del Kibbutz Mitzgav Am.

Striscia di Gaza. L’IDF sta conducendo attacchi di massa contro vari obiettivi nelle aree popolate di tutto il settore, tra cui Khan Yunis e Rafah, dove si consiglia ai palestinesi di evacuare. L’artiglieria e l’aviazione dell’IDF sono attive nel nord di Gaza. Il numero dei feriti dopo la mezzanotte è già nell’ordine delle decine. I palestinesi affermano che sono colpiti solo i civili, il che non è lontano dalla verità data la rete di comunicazioni sotterranee. L’aeronautica israeliana ha effettuato diversi attacchi aerei, anche vicino agli ospedali. Un grattacielo dall’altra parte della strada rispetto all’ospedale Al-Wafa di Gaza è stato colpito, così come è stato preso di mira anche un edificio adiacente all’ospedale Al-Amal di Khan Yunis.

Cisgiordania. L’Autorità Palestinese continua la sua campagna di arresti di massa in Cisgiordania. Detenzioni hanno avuto luogo a Yabad, Ramallah, Atar, At-Tareem, Al-Khader, Beit Fajar e in diversi villaggi. In alcuni luoghi, i tentativi di arresto si sono trasformati in scontri e sparatorie. La pace è stata mantenuta a Hebron, nel campo di Shuafat, a Nablus, Burin, Talluz e Al-Badhan.

Antonio Albanese e Graziella Giangiulio

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