ISIS in finestra assiste al caos della Siria

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I canali della Twitter e Telegram della sfera di ISIS da qualche giorno si sono concentrati sui Sinai, dove si è combattuto per 6 giorni di seguito e in Yemen. Ed ancora grande risalto dato alle notizie dall’Afghanistan e dal Pakistan. In queste aree la rivalità è sia con i governi regolari che con i talebani. Uscito come ogni giovedì il settimanale dello Stato Islamico, An Naba, è orami giunto al suo 70esimo numero. Due gli attentati ISIS nella zona sud e sud ovest di Mosul, nei pressi dell’aeroporto. Mentre molti i bombardamenti dell’artiglieria delle milizie sciite che colpiscono a ovest di Mosul. Daesh rivendica l’uccisione di 11 soldati negli scontri a Qubbat a nord ovest di Mosul. Più incandescente il fronte siriano anche in assenza di ISIS. Lo scontro sempre ad Aleppo, ovest di Manbij è tra curdi e turchi. Il caos è totale. Mentre da un lato si parla di cessione di villaggi curdi alle forze di Assad su tutto il fronte che va a toccare l’avanzata delle forze dello Scudo dell’Eufrate per evitare che turchi assaltino i villaggi curdi, dall’altro si scopre che curdi e i turchi in realtà si stanno scontrando già. La storia in sostanza si ripete come a Tell Rifat. In modo particolare gli scontri si sono stati registrati a Ashliyah villaggio a ovest di Arima. Secondo i canali twitter ci sarebbero dei morti nelle fila dei turchi. Nel frattempo si apprende dai social e dai media locali che i turchi nel nord della Siria hanno mandato le loro forze di elìte. L’affare Siria per Erdogan è importante, perché a fine guerra i ribelli vorranno un territorio dove vivere e sarà il nord della Siria che per quel tempo, secondo Erdogan, sarà il sud della Turchia. ISIS invece monitora gli spostamenti degli americani sul suolo siriano, come per esempio postando foto degli americani al Sājūr River, Turchia, in direzione dell’Eufrate. Erdogan ha fatto sapere via media turchi che se gli americani continueranno a sostenere i curdi la Turchia prenderà provvedimenti. E ancora Erdogan sulla strada per Dabiq ha costruito una base militare di circa 40 ettari, sradicando gli ulivi e allontanando chi vi abitava ancora. Nel frattempo il FSA ha cominciato a togliere le macerie dalle strade di al Bab e Baahz.  Ci sono diversi video a testimonianza della pulizia sui flussi twitter. ISIS dal canto suo è molto contenta perché così, afferma sui suoi canali social, dovrà affrontare un solo nemico. ISIS da Aleppo ha mandando on line immagini da Abu Tawil mentre spara ai soldati siriani nei pressi dell’aeroporto. A Palmira Assad ha preparato un massiccio intervento e i russi hanno aggiunto un supporto di 100 raid aerei in cui hanno collaudato nuove armi. E alla fine Assad ha ripreso la città antica, o per meglio dire quel che ne resta dopo la distruzione di due mesi fa. Scontri in corso. Sempre a Homs a Qatari (o Qatri) ad attaccare l’esercito siriano, ad un check point, Tahir al Sham (qaedista) come segno di vendetta per i bombardamenti aerei di Assad a Al Waer. Il punto di controllo si trova sulla strada tra Homs e al Salamiyah, uccisi i soldati. Bombardamenti USA a Tabqa, ieri, hanno ucciso 12 persone, afferma ISIS tra cui una donna e un bambino.

Redazione

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