Fatwa giordana contro Daash

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GIORDANIA – Amman 13/04/2015. Il Dipartimento delle Fatwa giordano ha emesso una fatwa contro coloro che appartengono allo Stato islamico il 13 aprile.

Nella fatwa si legge che quanti appartengono a questa organizzazione, «disobbediscono ad Allah e al Suo Messaggero» e chi si unisce al loro jihad «è un terrorista criminale, assetato di sangue che ruba denaro e offende la fede».
Il Dipartimento nella sua fatwa, pubblicata dalla Petra News Agency, risponde ad una domanda specifica sull’appartenenza a Daash: «La banda terrorista Daash è un’organizzazione terroristica che sparge dei musulmani e ruba denaro, atti contrari agli insegnamenti dell’Islam, che esorta alla tolleranza e al perdono».
Ha aggiunto che: «Chi appartenga a questa organizzazione terroristica ha disobbedito ad Allah e al Suo Messaggero, si è allontanato dalla retta via (…) chi si è unito a loro nella loro jihad è un terrorista criminale, assetato di sangue che ruba denaro e offende la fede».
Si consiglia ai giovani «di non fare ingannare dai falsi slogan e dalle false chiamate; di diffidare» aggiungendo che il «gruppo terroristico Daash ha obiettivi politici sconosciuti alla politica tra le nazioni».
Vi si legge anche che: «Al fine di giustificare il loro terrore, e sconfiggere i loro seguaci hanno commesso omicidi e hanno profanato il nome della religione, distorcendo le verità dell’Islam e la sua immagine».
Le autorità giordane hanno già emesso sentenze di condanna contro giordani che si erano arruolati o avevano promosso le idee dello Stato islamico.
Amman, inoltre, afferma di ospitare più di 600mila rifugiati siriani dal 2011, e di aver arrestato e imprigionato decine di jihadisti che cercavano di entrare in territorio siriano per combattervi. Secondo i leader del movimento salafita in Giordania, sarebbero centinaia i sostenitori giordani di Daash già presenti e operativi in Siria.
Le autorità giordane, infine, hanno intensificato le misure di sicurezza contro il terrorismo come parte della sua campagna contro lo Stato islamico che sta operando sul terreno ma anche su Internet.