ISIS. DAESH attacca i Black Bloc

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Sulla rete è un successo il documentario ISIS da Deir Ez Zor, La mia gloria 2. Si tratta di 48 minuti sulla storia di Deir Ez Zor, dei gruppi ribelli che avevano aderito a ISIS e che poi hanno tradito, dei combattenti morti suicidi, con immagini inedite di Abu Omar al Shishani, il Ceceno, al secolo Tarkhan Tayumurazovich Batirashvili, cittadino georgiano, che come dicono gli account ISIS: «non parlava un fluente arabo ma era un devoto di Allah e un ottimo combattente». Una sorta di “storia” della provincia di Deir Ez Zor accompagnata da tanta propaganda e invito a combattere.

Una serie di commenti social illustrano alcuni retroscena dei rapporti tra gruppi: Lo Stato islamico non ha combattuto contro Liwa Ahfad Rasul (FSA) nonostante il suo finanziamento USA / Qatar, che invece avrebbe partecipato a riunioni con i “crociati”. Il Qatar li avrebbe riforniti di tutto ciò di cui avevano bisogno, enormi quantità di armi e soldi, per poi farli incontrare a in hotel di Izmir con funzionari statunitensi, una sorpresa non gradita, e rinfacciata loro dallo Stato Islamico che avrebbe offerto più denaro per staccarsi da non credenti. LAR avrebbe approfittato della situazione per poi attaccare ISIS che l’ha invece espulsa da Deir Ez Zor.

Questo attacco stato compiuto da Umar al Shishani con 1000 mujahidin; attacco interrotto quando quando i ribelli hanno attaccato ISIS nella campagna a nord di Aleppo. Shishani avrebbe detto: «Siamo andati a liberare DeZ mentre le nostre posizioni nella campagna settentrionale di Aleppo furono lasciate esposte, il Sahawat infido attaccò» attraverso anche arresti, rapimenti e atti di terrorismo fingendosi ISIS per allontanarlo dai locali. Ad un certo punto Ahrar uccise 2 stranieri nello Stato Islamico e fu chiaro che FSA, Ahrar e Nusra si erano mobilitate contro lo Stato Islamico. Per quanto riguarda la presenza di funzionari statunitensi, questa troverebbe una conferma nelle parole dell’ex ambasciatore Usa in Siria, Robert Ford: «Abbiamo avuto telefonate con il Fronte islamico, non è un segreto, abbiamo spiegato loro la nostra politica».

Moltissime le grafiche composte da ISIS nel fine settimana, in report solo una, significativa contro gli anarchici e i black bloc che hanno devastato la Germania durante il G20 (nella foto). Anche loro nel mirino di ISIS. Il terrore è solo opera di ISIS, recitava una grafica. Inquietanti novità arrivano dal fronte Est Asiatico, dove un canale ISIS riprendendo un canale televisivo, asserisce che ISIS è pronta ad attaccare: Singapore, colpevole di aver arrestato di recente i fedeli di ISIS; Malesia e Indonesia. L’account chiosa affermando: noi realmente ci stiamo preparando ad attaccare la polizia.

Redazione

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