Stato Islamico dagli occhi a mandorla

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CINA – Pechino 24/09/2014. Militanti cinesi del Xinjiang sarebbero fuggiti dalla Repubblica popolare cinese per essere addestrati dallo Stato Islamico.

I media cinesi hanno riportato la notizia per la prima volta il 22 settembre ed era la prima volta che l’universo massmediatico del Celeste impero collega i militanti del Xinjiang, patria delle minoranze musulmani uiguri, ai militanti dello Stato Islamico. Il governo cinese ha registrato un aumento della violenza nel corso dell’ultimo anno da parte dei militanti islamici del Xinjiang in lotta con il governo centrale di Pechino per creare lo stato indipendente del Turkestan orientale. Secondo i media locali cercherebbero l’escalation della violenza in Cina legandosi al movimento dello Stato Islamico. L’ultimo episodio attribuito agli uiguri nell’area, che confina con l’Asia centrale, si è verificato il 21 settembre: due persone sono rimaste uccise oltre che diversi feriti. Il Quotidiano del Popolo ha detto che i militanti del Xinjiang sono coinvolti nelle attività dello Stato Islamico in Siria e in Iraq, nonché con quelle di sue ramificazioni nel Sud-Est asiatico. A riprova stanno i quattro sospetti militanti del Xinjiang arrestati in Indonesia questo mese. I quattro erano fuggiti dalla Cina in Cambogia, e poi da lì in Thailandia, dove hanno ottenuto falsi passaporti turchi, prima di volare in Indonesia attraverso la Malaysia, riporta il giornale. L’Indonesia si è detta preoccupata per le possibili ricadute politiche e di sicurezza interna dopo le rivelazioni secondo cui cittadini indonesiani sarebbero andati in Siria e in Iraq per unirsi allo Stato Islamico.
I timori di Pechino sul possibile aiuto “esterno” ai militanti interni potrebbero rilanciare operazioni nazionali anti-terrorismo che l’amministrazione del presidente Xi Jinping aveva lanciato dopo gli attentati effettuati a Pechino dai separatisti del Xinjiang.