ISIS Blitzkrieg

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ITALIA – Roma 10/08/2014. Nonostante il numero limitato di combattenti, lo Stato islamico è riuscito a espandere il suo controllo nel nord dell’Iraq e in Siria. Secondo la rivista Middle East, sarebbero cinque i fattori chiave dietro i rapidi progressi di Isis.

Negli scorsi due mesi i militanti Stato islamico hanno ottenuto il controllo su grandi aree nel nord dell’Iraq, penetrando nella zona sorto controllo dei peshmerga curdi nella provincia di Ninive, nel nord dell’Iraq.
Gli analisti, riportato dalla rivista, ritengono che la preparazione di questi jihadisti non sia elevata, ma sembra che nessun altra forza in campo sia in grado di batterli; in effetti, il numero non è il fattore principale della loro forza. Sarebbero altri.

Armi
Veicoli corazzati e Humvee, razzi e armi pesanti hanno trasformato le capacità militari dello Stato islamico (AGC: Le armi di Isis).

Esperienza siriana
Anche se l’organizzazione è stata creata in Iraq, con un altro nome, nel 2004, il suo coinvolgimento nel conflitto siriano l’ha fatta diventare quello che è ora.
Si trova a combattere dal 2013 in Siria, contro il regime siriano e contro l’opposizione laica allo stesso modo, e ha raggiunto in quel teatro la sinistra fama che la contraddistingue: il gruppo più sanguinoso, con combattenti che non hanno paura della morte.

Scelte tattiche delle battaglie
Lo Stato islamico ha scelto zone sunnite per combattere le sue battaglie ed ottenere il sostegno civile, e ha usato la strategia del controllo delle infrastrutture e dei luoghi difficili da difendere e quindi con poca presenza avversaria, evitando così perdite pesanti per mantenere lo slancio iniziale e l’unità interna.

Propaganda 
La sua terribile fama precede ovunque lo Stato islamico: questo fatto gli ha consentito di prendere intere città quasi senza colpo ferire.
Internet e i social network permettono di diffondere il messaggio della jihad e della pena che viene inflitta ai suoi oppositori. L’effetto delle armi mediatiche è impressionante.

Opposizione debole
Però in primo luogo, quello che da forza allo Stato islamico è la debolezza degli avversari.
I peshmerga sono migliori truppe rispetto ad altre forze irachene, ma sono oggi limitati alla fanteria, il loro mito guadagnato nella guerra contro Saddam Hussein non esiste piùn e inoltre, il Kurdistan attualmente ha gravi problemi finanziari.
L’esercito iracheno, d’altro canto non si è più ripreso dalla rotta di Mosul e, successivamente, non ha conseguito alcun successo reale.