IRAQ. Un traghetto si ribalta sull’Eufrate a Mosul: la crisi politica si aggrava

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Le ultime giornate della politica irachena sono state dominate, sui social media e sui mass media, dalla notizia della tragedia di Mosul dove un traghetto si è capovolto portando alla morte circa 120 persone, di cui 50 bambini. La notizia ha assunto fin da subito un profilo politico. Presenti sul luogo dell’incidente si sono avvicendati il primo Ministro iracheno, Mahdi e il presidente iracheno Saleh, e naturalmente tutti i notabili della regione di Ninive. 

Il Consiglio provinciale ha tenuto una sessione straordinaria in cui ha preso sei decisioni punitive, tra cui il ritiro della licenza all’azienda che gestiva il trasporto da una riva all’altra del fiume; è stata aperta un’inchiesta da parte del Consiglio Supremo della Magistratura e finito sotto inchiesta il governatore della provincia, anche lui sul luogo dell’incidente, Nofal al Akoub: i cittadini al passaggio della sua vettura hanno preso a sassate il mezzo accusando l’uomo di corruzione, molte le manifestazioni spontanee contro il governo locale guidato da Al Akoub; per tutta risposta, l’uomo ha accusato i sunniti, asserendo che ci sono loro dietro la tragedia di Mosul. 

Tutte le parti politiche hanno acceso i riflettori sull’accaduto e chiedono di fare luce sulla questione, tutti hanno parlato di disastro che si poteva prevenire e di disastro causato dall’elevata corruzione nella regione. Si vocifera sui media locali che il traghetto trasportasse un carico pari a cinque volte quello consentito. Nel frattempo le famiglie si stanno recando nel presidio sanitario allestito per il riconoscimento delle salme. Creata un’unità di crisi. 

Tempo di festa per gli sciiti: i curdi iracheni hanno iniziato a festeggiare Nowruz per le strade anche se il loro leader, Nigervan Barzani, dopo aver espresso le sue condoglianze alle famiglie, ha deciso di indire tre giorni di lutto per le vittime di Mosul. 

Il partito dei lavoratori del Kurdistan ha chiesto di mettere fine alle pratiche di corruzione a Mosul, vere responsabili di quanto accaduto sul fiume Tigri. Il Presidente della Camera dei Rappresentanti di Mosul, “Mohamed Halabousi” promuove soluzioni radicali e decisioni relative alla “tragedia del traghetto” nella prossima sessione parlamentare. Mentre tutta l’attenzione era rivolta al salvataggio delle persone dal fiume Tigri, a Mosul è scoppiato un incendio a causa dell’esplosione di cisterne contenenti petrolio. Inoltre gli iracheni lamentano sostanziali interruzioni di rifornimento di acqua e luce elettrica soprattutto quando aumentano le temperature. 

Redazione