IRAQ. Tra scontri di piazza e appelli alla calma, la politica implode

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Era da poco passata la mezzanotte quando, in diretta tv, i sostenitori di Sadr e quelli del governo iniziano le scaramucce proprio durante l’intervista di Al-Jazeera. E così cominciano gli ennesimi scontri di piazza a Baghdad tra le milizie delle Badr e i fedeli di al Sadr. Il quartier generale delle milizie a Baghdad è stato distrutto dai sadristi. Ma non è finita alle prime luci dell’alba i sostenitori di Sadr hanno attaccato bus con pellegrini provenienti dall’Iran.

E ancora presa di mira la casa di Nouri al Maliki. Il leader di State of Law, ex primo Ministro, è nel mirino dei sadristi da quando sono usciti sette suoi audio in cui dileggia tutti e parla di uccisione di Moqtada al Sadr. Proprio per questo i sostenitori di Sadr hanno concesso 30 minuti alle guardie della casa di Nuri al-Maliki per arrendersi, altrimenti avrebbero aperto il fuoco su di loro.

Nella giornata del 31 agosto Muqtada al-Sadr ha invitato i suoi sostenitori a ripulire la “Zona Verde” di Baghdad entro un’ora. Dopo una notte di ferro e fuoco costata la vita a 30 persone e oltre settecento feriti, Muqtada al-Sadr nella mattina del 30 è intervenuto in una conferenza stampa in cui ha ordinato ai suoi sostenitori di fermare la “rivoluzione Ashur” e gli scontri armati e di lasciare la Green Zone entro un’ora.

La situazione in Iraq si sta rapidamente deteriorando. La mancanza di compromesso tra i principali attori politici ha portato a un’esplosione della politica. Ieri e oggi Sadr ha invitato tutti i partiti a lasciare la politica e a lasciare il posto ai giovani, e oggi ha annunciato che se ne sarebbe andato. Dopodiché, migliaia di suoi sostenitori sono scesi in piazza, apparentemente per creare un nuovo mondo senza la famigerata politica che ha impedito ai sadristi di formare la loro coalizione dopo aver vinto le elezioni nel 2021.

Questa non è la prima volta che Sadr lascia la politica, e certamente non sarà l’ultima. Fin qui, da previsioni prudenti: dopo aver scosso un po’ la situazione, i sadristi torneranno a casa. Ma la questione politica si sta dilatando troppo e il timore è che ci saranno le forze filo-iraniane interverranno sicuramente nella questione.

Tra la serata del 29 agosto e le prime luci all’alba del 30 agosto, infatti, la milizia affiliata a Muqtada al Sadr, Saraya al Salam si è scontrata più volte con la milizia affiliata alle Forze di Mobilitazione Popolare, Asa’ib ahl al haq. A seguito dell’uccisione di otto manifestanti sadristi alcune brigate della milizia Saraya al Salam sono entrate nella Green Zone di Baghdad dove hanno avuto alcuni scontri a fuoco con la milizia Asa’ib. Per vendetta la milizia di Muqtada al Sadr ha incendiato due principali quartier generali della milizia Asa’ib nel Governatorato di Baghdad e in quello di Bassora. Di contro le milizie fedeli all’Iran hanno attaccato e incendiato i quartier generali di Saraya al Salam nella città di Bassora.

Negli scontri è rimasto gravemente ferito il generale di brigata Zuhair Al-Fahdawi, mentre è rimasto ucciso Aqil Jouhi, uno dei leader della milizia affiliata a Muqtada al Sadr. In questo contesto si paventa l’intervento massiccio delle forze filo-iraniane. Nel frattempo l’Iran ha sospeso tutti voli per Baghdad e annunciato, nella mattinata del 30 agosto, la chiusura di tutti i valichi di frontiera con l’Iraq.

Graziella Giangiulio e Matteo Angelucci