IRAQ. Sospesa per tre mesi la TV USA che ha denunciato la corruzione delle milizie sciite

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La National Communications and Media Commission of Iraq ha deciso, il 2 settembre, di sospendere i lavori degli uffici del canale televisivo statunitense Alhurra per tre mesi dopo la trasmissione di un’indagine sulla corruzione delle istituzioni religiose nel paese. La commissione ha invitato il canale a presentare delle scuse ufficiali e a garantire «la non ripetizione dei suoi abusi».

«La licenza di lavoro degli uffici di Alhurra in Iraq e le sue attività sono state sospese per tre mesi fino a quando non riconsidererà la sua posizione sulle questioni irachene», ha detto la Commissione in una dichiarazione pubblicata dai siti web iracheni, riporta alhourriah.org.

La Commissione ha invitato l’ufficio amministrativo del canale in Iraq a «trasmettere scuse ufficiali in quanto il programma ha causato disprezzo e offeso i simboli e le personalità delle istituzioni religiose, la cui reputazione e il cui status sono stati danneggiati dal canale» e a «impegnarsi a rispettare l’elenco delle regole di trasmissione dei media».

La dichiarazione considerava «queste azioni come un ultimo avvertimento al canale e misure più severe saranno adottate in caso di ripetizione dell’abuso e della violazione dell’elenco delle regole di trasmissione dei media», con «il mantenimento del diritto di presentare un reclamo giudiziario da parte delle parti e delle personalità interessate». Il comunicato ha aggiunto che «il contenuto del programma era volto a mostrare la corruzione nelle istituzioni religiose in Iraq, e le sue accuse hanno causato reazioni di rabbia da parte dell’opinione pubblica e ufficiale irachena, in quanto ha pregiudicato lo status di un partito che è molto apprezzato e apprezzato dal popolo iracheno, rappresentato dallo status e dalla reputazione dell’istituzione religiosa».

Sabato scorso, Alhurra ha trasmesso, nell’ambito del programma Alhurra Investigates, un’indagine sulla corruzione in istituzioni religiose in Iraq dal titolo The Holy Persons of Sacred Corruption in Iraq. Il canale ha lanciato accuse di corruzione contro il capo del Sunni Endowment, Abdul Latif Al-Humim, il Gran Muftì sunnita dell’Iraq, lo sceicco Mahdi Al-Sumaidaie, le rappresentanze sacre, e rappresentanti religiosi.

L’Ambasciata Usa a Baghdad ha subito preso le distanze dicendo di non essere coinvolta, né tantomeno il Dipartimento di Stato. 

Luigi Medici