Nessuno vuole i rifugiati Shabak

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IRAQ- Karbala. 22/05/15. I funzionari del governo locale nella provincia centrale irachena di Karbala hanno ordinato alle famiglie curde rifugiate di lasciare la città il più presto possibile. Le famiglie provengono da varie zone della provincia di Ninive, nel nord dell’Iraq. Fonte Bas News. 

 

Le famiglie sono state temporaneamente collocati in alberghi della città, finanziate dal Ministero dell’Immigrazione irachena ma dal 10 maggio la retta è stata sospesa. 6.200 persone provenienti, 1.200 famiglie sono attualmente alloggiate in alberghi di Karbala. Le autorità locali hanno negato a queste persone il permesso di poter lavorare in città. Gli attivisti sostengono che, poiché la cattura di Mosul da IS nel giugno dello scorso anno, più di 450.000 persone sono fuggite dalle atrocità di Isis, e un gran numero sono stati uccisi e rapiti. Mohsin Osman, membro del Parlamento iracheno e capo del Comitato Immigrazione ha riferito a BasNews, «Abbiamo assegnato a un membro  “Shabak” del parlamento, Salim Shabak di guidare una squadra di inchiesta sulla situazione dei rifugiati Shabak’ a Karbala». Adil Nuri, parlamentare iracheno ha dichiarato: «Stiamo indagando sulle affermazioni che il governo locale Karbala intende espellere famiglie di rifugiati Shabak dalla città». «Questo avrà un impatto negativo sul governo dominante sciita iracheno, tanto più che quelle famiglie curde sono sciita e sono fedeli al governo sciita iracheno, piuttosto che al governo regionale del Kurdistan (KRG)».

«È una vergogna che governo iracheno lede i propri cittadini. Mentre ci sono milioni di rifugiati; Arabo, curdo, turcomanni, sciiti, sunniti e cristiani a cui sono stati forniti ricoveri in Kurdistan senza guardare alla loro nazionalità, religione o etnia». Il 70% degli Shabak sono sciita, e hanno vissuto nella provincia di Ninive a partire dal XV secolo. Dopo l’anno scorso Stato islamico (IS) ha preso il controllo della provincia e sono fuggiti in zone sciite.