Iraq primo test per la sicurezza locale

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IRAQ-Baghdad. 13/04/14. Il Vice Primo Ministro iracheno Saleh al-Mutlaq è uscito indenne da un attacco al suo convoglio da parte di alcuni uomini armati. Il fatto è accaduto nella zona di Abu Ghraib a ovest di Baghdad, lo accompagnava Talal al-Zawobaie, anche lui illeso, che ha dichiarato che gli aggressori erano in uniforme a bordo di veicoli militari. “Siamo stati il bersaglio di un tentativo di assassinio da parte dell’esercito, che ha aperto il fuoco su di noi e le guardie del corpo hanno risposto al fuoco” ha dichiarato al-Zawobaie. Uno dei ragazzi della scorta è rimasto ucciso e altri tre sono stati feriti. I due funzionari governativi stavano ispezionando i danni causati dalle inondazioni nella vicina città di Fallujah a seguito dello sbarramento di una diga da parte di alcuni militanti.

 

L’attacco a su uno dei più autorevoli esponenti politici sunniti del paese arriva a meno di tre settimane prima delle elezioni parlamentari, la prima da quando le truppe americane hanno lasciato il paese, un test importante per le forze di sicurezza del paese. Mutlaq sta conducendo una campagna elettorale all’interno della coalizione al-Arabiya di cui il suo partito, Fronte Iraqeno per il Dialogo Nazionale, fa parte.

È diffuso il sentimento di rabbia della minoranza sunnita in Iraq, che si lamenta di essere emarginata e maltrattata dalle forze governative e di sicurezza guidata dagli sciiti.

L’inviato delle NU Nickolay Mladenov ha detto che la campagna elettorale sarà frammentata perché tutti già prima dell’inizio della campagna elettorale si stavano spingendo al massimo per cercare di ottenere l’attenzione degli elettori “Mi auguro che si rivolgano più sui problemi e a come il paese affronta le sfide, ma a questo punto molto si basa solo su attacchi personali”, ha detto Mladenov.

Tareq al-Maamuri analista politico e candidato parlamentare ha sottolineato che la violenza aumenterà durante la campagna elettorale, anche perché è iniziata in maniera scorretta. «Le elezioni si svolgeranno sullo sfondo di una violenza dilagante che uccide centinaia di persone ogni mese, una legislatura in stallo che vede la grave carenza dei servizi di base».

L’Iraq è un paese ormai frammentato, difficile da governare anche per le tante infiltrazioni esterne che stanno combattendo e insanguinando il paese. A prescindere dal risultato elettorale sarà difficile ricomporre la situazione di un paese ormai stremato dalla violenza.