IRAQ. Oltre cinquantamila carcerati, molti non ci dovrebbero stare  

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All’ordine del giorno della politica irachena, nella sfera social media, è tornata nuovamente la corruzione. Secondo un gruppo di deputati, il Primo Ministro e il Parlamento sono responsabili della corruzione all’interno del ministero della Salute, il più grande caso di corruzione negli organi statali; inoltre il comitato di pianificazione parlamentare ha accusato il ministro delle Finanze Fuad Hussein di aver falsificato i dati di bilancio dell’economia irachena.  

Ad esempio, nella provincia di Karbala, alcune fonti social confermano la presenza di circa 7 mila malati di cancro che soffrono a causa della scarsità di medicine, causata proprio dalla corruzione nel sistema sanitario del paese.

Torna a far discutere la denuncia delle organizzazioni umanitarie sul sovraffollamento delle carceri. Secondo l’Alta Commissione per i diritti umani vi sarebbero 55mila prigionieri in Iraq. Per tale ragione la commissione ha avanzato delle proposte per alleggerire l’eccessivo affollamento nelle prigioni irachene, quali l’adozione di braccialetti elettronici e il pagamento dell’indennità per il rilascio di una certa classe di prigionieri. Fonti social locali hanno rivelato inoltre la presenza di almeno 800 donne con i loro figli, accusate di terrorismo e condannate a morte o all’ergastolo.

Il sovraffollamento nelle prigioni, soprattuto nella provincia di Ninive, sarebbe stato causato dalla somiglianza dei nomi e la presenza nella popolazione carceraria del governatorato di 70000 sembra a molti  una esagerazione.

Proseguono poi nel paese gli incendi: un incendio è divampato ad Al Zab nel Kirkuk, un altro nella base aerea di Spyker a nord di Tikrit, mentre un terzo incendio ha distrutto diversi negozi ad Al-Watan street a Bassora. La Protezione Civile ha annunciato di aver domato tre incendi in parti diverse di Baghdad.

A complicare le cose ci si è messo anche un evento sismico: un terremoto di magnitudo 5.7 della scala Richter ha colpito Bassora, Misan e Sharq al-Ahwaz

Fonti social locali hanno confermato il verificarsi di scosse di assestamento vicino ai confini di Bassora. Ulteriore conferma ufficiale è venuta da parte dell’Autorità generale per la meteorologia e il monitoraggio sismico in Iraq, che ha registrato 29 scosse di assestamento tra l’8 e il 9 luglio nella provincia di Bassora.

Maddalena Ingrao