IRAQ. “NO NO AMERICA!” canta la piazza anti USA di Baghdad

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Migliaia di persone si sono radunate il 24 gennaio a Baghdad per chiedere alle truppe americane di lasciare il Paese. La manifestazione è avvenuta in un clima di forte sentimento anti-americano, cresciuto a dismisura dopo l’attacco di droni statunitensi che ha ucciso Qassem Soleimai a Baghdad.

Da metà mattina, grandi folle si sono radunate nel giorno della preghiera musulmana al suono di slogan come “No, no America!”; nonostante il grande battage promozionale del partito sadrista, non si è riusciti a raggiungere il milione di partecipanti richiesto da  Muqtada Al Sadr. Non è stato segnalato alcuno scontro con le forze di sicurezza. 

L’appoggio alla manifestazione nata per cacciare via le truppe statunitensi dall’Iraq è stato politicamente ampio: il 23 sera anche il Partito Dawa aveva chiamato: «I figli delle forze islamiche e patriottiche e la popolazione in generale del nostro onorevole popolo iracheno a partecipare domani alla manifestazione».

Il partito di Al Sadr comunque, va detto ha fatto le cose per bene. Durante la manifestazione era vietata qualsiasi forma di violenza, ha mobilitato le forze di sicurezza di tutto il paese, tutti si sono mossi verso Baghdad con bus messi a disposizione dell’organizzazione, sventolavano solo bandiere irachene.  

Via social moltissimi cittadini comuni iracheni si erano detti arrabbiati con la stampa internazionale perché aveva “etichettato” la manifestazione come anti-governativa, mentre in realtà era una manifestazione contro l’occupazione straniera. 

Nel suo discorso al Sadr, i cui seguaci hanno combattuto le truppe statunitensi dopo l’invasione del 2003 guidata dagli Stati Uniti per spodestare il dittatore Saddam Hussein, ha chiesto che le basi Usa in Iraq venissero chiuse; che fosse stabilita una data per la fuoruscita dall’Iraq delle truppe statunitensi; che fossero sospese le attività delle basi Usa; che le Pmu entrassero a far parte della Difesa e degli Interni. Se le condizioni fossero soddisfatte,«la resistenza si fermerà temporaneamente fino a quando l’ultimo soldato lascerà l’Iraq», ha detto Al Sadr.

C’era una forte presenza di sicurezza mentre i manifestanti, per lo più sciiti provenienti dalla capitale ma anche dalle province meridionali dell’Iraq, si sono recati a piedi al punto di raccolta nel quartiere Jadriya di Baghdad, sventolando bandiere irachene e indossando simbolici sudari bianchi, riporta Afp e svariati account social.

Graziella Giangiulio