IRAQ. La sicurezza in mano a Soleimani?

328

Il capo della forza iraniana di Quds, Qassem Suleimani, ha partecipato a una riunione di sicurezza irachena al posto del primo Ministro Adel Abdul-Mahdi, una sorpresa per i funzionari presenti. A una prima lettura questa sembra essere una fake news, ma ad oggi nessuna autorità irachena ha mai smentito.

Soleimani avrebbe promesso, secondo Ap, di sopprimere le manifestazioni, ma finora ha fallito. L’Aiea ha confermato nel suo rapporto che l’Iran stava perdendo influenza in Iraq e in Libano a causa del fallimento dei suoi agenti nel mantenere proprio quell’influenza. 

Soleimani si è recato a Baghdad in tarda notte e come al solito prima ha incontrato le sue brigate e i fedelissimi per fare un po’ il punto della situazione. Nella giornata del 31 ottobre a piazza Tahrir ci sarebbero stati scontri verbali tra Brigate per la Pace, vicine a Soleimani e manifestati che urlavano contro l’Iran.

Soleimani è salito poi a bordo di un elicottero per raggiungere la Green Zone, dove ha colto di sorpresa un gruppo di alti funzionari della sicurezza presiedendo l’incontro al posto del primo Ministro. «Noi in Iran sappiamo come gestire le proteste», ha detto ai funzionari iracheni, «questo è successo in Iran e ne abbiamo preso il controllo».

Un controllo esercitato con la forza che non porterà a nulla di buono in Iraq. Secondo funzionari iracheni che hanno parlato ai media in condizione di anonimato, il giorno dopo la visita di Suleimani, le forze di sicurezza del governo e le milizie hanno represso i manifestanti: il bilancio delle vittime è salito a 100 dopo che cecchini non identificati hanno sparato contro i manifestanti alla testa e al torace e più di 200 manifestanti sono stati uccisi in meno di una settimana. 

Secondo l’Aiea, l’arrivo di Soleimani è dovuto alla seria preoccupazione dell’Iran per le proteste scoppiate a Baghdad e nel cuore dell’Iraq, nelle quali si sono scanditi slogan che chiedevano di fermare le interferenze iraniane nella regione.

Lucia Giannini