IRAQ. La corruzione è il nemico da colpire. Il governo latita

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Alcuni parlamentari iracheni sostengono che il primo Ministro Adel Abdul Mahdi nei primi 100 giorni del suo mandato non abbia portato a termine nemmeno l’1% del suo programma governativo, presentato in parlamento lo scorso anno. Il programma di 120 pagine specificava tre periodi di tempo per l’attuazione dei provvedimenti: il breve periodo (da 3 a 6 mesi), medio periodo (da 7 a 18 mesi) e lungo periodo (da 19 a 48 mesi e oltre). 

Tuttavia è da notare che, almeno formalmente, uno degli impegni presi dal primo Ministro con il popolo iracheno sembra star venendo alla luce.  All’inizio del nuovo anno infatti il Premier, tramite il decreto n. 70 del 2019 ha disposto ufficialmente la creazione di un Consiglio Supremo per la lotta alla Corruzione. L’obiezione posta da più giornali alla creazione di tale consiglio è che dia vita all’ennesimo ciclo di corruzione sulla falsa riga delle altre istituzioni preposte alla lotta corruzione in Iraq: la Commissione per l’Integrità, l’ufficio di controllo finanziario e gli uffici degli ispettori pubblici dei vari ministeri. 

Una serie di account social locali hanno denunciato un’epidemia di scabbia tra i cittadini di Mosul a causa di inquinamento e scarsità di controlli sanitari in città. Le epidemie sono solo una delle cause del mancato ritorno dei profughi interni nelle loro aree di provenienza a Mosul a cui si accompagna l’assenza di altri servizi di base. C’è da dire che la popolazione in questo modo non scampa a tali problemi visto che negli stessi campi profughi è stata rilevata la presenza di malattie dovuta all’assenza di servizi. Da ricordarsi che, così come abbiamo visto a livello statale, anche a livello regionale il problema più grande rimane la corruzione, che riduce all’osso i già insufficienti fondi stanziati dal governo federale.  

Nella capitale e nel sud, sui social e sui media iracheni, si è data notizia di diversi scioperi e proteste popolari. Centinaia di residenti della provincia di Baghdad hanno manifestano contro l’interruzione dell’erogazione di acqua potabile e hanno bloccato le strade principali tra capitale e province del sud. Nel sud della capitale i contadini continuano a denunciare la presenza di incendi dolosi appiccati lungo la cintura verde di Baghdad. Dentro gli incendi ci sarebbero le PMU, intenzionate a sfruttare i terreni per il proprio tornaconto. Mentre a Bassora i ferrovieri chiedono alle istituzioni di fermare il lancio di pietre sui treni tra Bassora e Baghdad e minacciano uno sciopero dei mezzi.

Redazione