IRAQ. Ispezione alla diga di Mosul

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Nel corso della mattina del 2 novembre il Generale Othman al-Ghanimi, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Iracheno, ha visitato la Diga di Mosul.

Il generale al-Ghanimi si è recato presso gli uffici del ministero delle Risorse idriche, titolare dei lavori di messa in sicurezza dell’infrastruttura. In quella sede, alla presenza dei Comandanti delle Unità Irachene e della Coalizione – rappresentata dalla Task Force Praesidium – che operano nell’area, l’alto ufficiale iracheno è stato aggiornato sulla situazione operativa e di sicurezza.

Dopo aver evidenziato l’importanza strategica del progetto, il generale al-Ghanimi ha rivolto parole di apprezzamento per quanto fatto dal Contingente Italiano per la sicurezza della diga e delle centinaia di lavoratori internazionali che vi operano.

Successivamente, lungo il sedime dell’infrastruttura, il capo di Stato maggiore iracheno, dopo aver ispezionato i tunnel principali dove vengono svolti i lavori, e aver constatato il dispositivo di sicurezza in atto, si è complimentato con il Comandante della Praesidium per l’elevato livello di coordinazione e cooperazione raggiunto in breve tempo tra gli Alpini del 3° reggimento e il personale del Reggimento Mosul del Counter-Terrorism Service Iracheno responsabile della sicurezza dell’area della Diga.

Nell’ambito di tale missione, la Task Force “Praesidium”, con i suoi 500 uomini e donne dell’Esercito italiano, garantisce la sicurezza della struttura della diga per scongiurare il rischio di una catastrofe ambientale.

La diga  è una infrastruttura di rilievo strategico per l’Iraq, serve ad approvvigionare di acqua centinaia di migliaia di persone che abitano nelle regioni circostanti. Un cedimento della diga metterebbe in grave pericolo le vite di queste persone, e comprometterebbe lo sviluppo e l’economia di tutta l’area, oltre a causare un grave danno ambientale.

Il governo  italiano  ha deciso di schierare una Task Force con una forza di circa 500 uomini a protezione della diga e del personale della ditta italiana che vi lavora. Non è quindi in alcun modo una missione di combattimento e tale contributo avviene in accordo con le autorità irachene.

I primi uomini della Task Force Praesidium sono arrivati ad aprile del 2016 per compiere ricognizioni ed attività tecnico-logistiche.

Redazione