IRAQ. ISIS uccide oltre 4000 uomini…

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L’Onu ha lanciato l’allarme sui bambini di Mosul. sono loro che stanno portando il peso degli intensificati combattimenti tra le forze governative e Daesh nella città irachena.

L’Unicef in Iraq ha stimato che oltre 100 mila minori vivano ancora in condizioni estremamente pericolose nel quartiere della Città Vecchia tenuto da Daesh e in altre aree. L’agenzia dell’Onu riceve “resoconti allarmanti” sui civili uccisi, compresi i bambini, nella metà occidentale della città; l’Unicef non ha però dato il numero esatto dei bambini uccisi dal fuoco incrociato.

L’Unicef ha invitato i gruppi combattenti a «proteggere i bambini e a tenerli fuori dal male in ogni momento, in linea con i loro obblighi derivanti dal diritto umanitario».

«Le vite dei bambini sono in prima linea: i bambini vengono uccisi, feriti e utilizzati come scudi umani», riporta l’agenzia delle Nazioni Unite «sperimentano e testimoniano violenze terribili cui nessun essere umano dovrebbe mai essere testimone (…) In alcuni casi, sono stati costretti a partecipare ai combattimenti e alla violenza». L’utilizzo dei minori combattenti è però un dato che accumuna tutte le forze in campo: non solo lo Stato Islamico. Anche le milizie sciite e i gruppi che combattono Daesh hanno arruolato minori, più o meno forzatamente.

Le forze governative irachene starebbero gestendo la loro ultima spinta offensiva contro i combattenti di Daesh cercando di stanarli dalle loro roccaforti nella Città Vecchia, dove le strade strette e una densità elevata di popolazione civile complicano la lotta.

I soldati dell’esercito iracheno, le milizie sciite, che li affiancano, le milizie Badr hanno preso ampi settori della città irachena a ISIS, dal lancio delle operazioni su Mosul il 17 ottobre 2016.

Le forze irachene hanno preso il controllo della parte orientale di Mosul a gennaio e hanno lanciato la battaglia sul lato occidente della città l 19 febbraio. Lo Stato Islamico sta però opponendo una furiosa resistenza in Iraq e Siria che ha provocato nel solo mese di maggio la perdita di 4435 uomini e 405 mezzi (vedi foto).

Graziella Giangiulio