IRAQ: ISIS fa il bilancio di sei mesi di guerra a Mosul

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È stato postato on line l’ultimo numero di An Naba, si tratta del numero 76, che tra le altre informazioni ha postato una infografica sui sei mesi di battaglie a Mosul. Questi i dati: oltre 9100 uomini uccisi e migliaia di feriti; 1675 veicoli militari distrutti di cui 879 Humvee; 585 veicoli diversi; 125 BMP; 47 Abrams; 39 carri armati russi; 402 veicoli disabilitati; 52 droni danneggiati o inutilizzabili; 7 elicotteri.

Prosegue poi l’indottrinamento on line mescolato alla politica del Califfato: nessuno stato può definirsi islamico al di fuori di ISIS. E quindi postati i nomi degli Ulema che sono stati sottoposti a fatwa da parte di ISIS.

ISIS a macchia di leopardo torna nelle aree sciite e colpisce a Kirkuk con delle IED in località a Tuz Khormato, distruggendo due mezzi facendo morti e feriti tra l’equipaggio a bordo. La località  ricordiamo è strategica e si trova sulla strada Baghdad – Erbil. Sempre ISIS oggi ha postato immagini provenienti da Salahuddin. ISIS, dal 5 al 9 aprile secondo la Moata Agency, tra Tikrit, Baiji al Dour avrebbe ucciso 79 soldati, e avrebbe distrutto molti mezzi. Non va meglio nell’area di Baghdad dove le agenzie di stampa locali asseriscono che vi sia un tasso di criminalità del 100%.

Riprendono le operazioni suicide combinate a Mosul, con l’obiettivo di fermare l’avanzata irachena nella zona nord ovest della città.

Secondo ISIS l’esercito iracheno ha fallito l’attacco a Yarmouk e quindi ora la controffensiva partita oggi si preannuncia più feroce di prima. Continuano gli scontri anche a Bab al Tub.

Al centro dell’attenzione restano  però gli eventi afgani di Nangarhar contro ISIS. Dopo una serie di attacchi, che fanno parecchie vittime, nella serata del 13 aprile, gli USA bombardano Aichin, area di Nangarhar, al confine AfPak, utilizzando la “madre di tutte le bombe”, cioè la GBU43, MOAB, che ha una potenza non nucleare equivalente a 11 tonnellate di TNT. L’obbiettivo sarebbe stato la rete di tunnel e di strutture sotterranee dello Stato Islamico. I mujahidin ISIS promettono vendetta contro gli USA, una minaccia riecheggiata in questi giorni.

Redazione

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