IRAQ. Il nuovo ritiro USA metterà in crisi la sicurezza del paese

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I funzionari iracheni hanno espresso il 17 novembre la loro preoccupazione per l’atteso annuncio di un ulteriore ritiro delle truppe statunitensi dal Paese. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump dovrebbe dare un ordine formale ai militari questa settimana per iniziare a ritirare le truppe dall’Iraq e dall’Afghanistan, riducendo le forze a 2.500 unità in entrambi i Paesi entro la fine dell’anno. Attualmente ci sono circa 4.500 truppe americane in Afghanistan e 3.000 in Iraq.

I comandanti Usa in teatro, riporta The National, sarebbero stati informati durante lo scorso fine settimana dei ritiri previsti e che è in corso la redazione di un ordine esecutivo, ma questo non è stato ancora consegnato ai comandanti. «Impatterà sulla sicurezza dell’Iraq immediatamente, in modo negativo», ha detto Sarkwat Shamsi, un membro del Parlamento «Ciò che è importante per il governo iracheno è la politica degli Stati Uniti, il modo in cui gestiscono le loro tensioni con i paesi dell’area, quindi è più una questione logistica che politica», ha detto Shamsi, ripreso dal giornale emiratino.

Le tensioni tra Teheran e Washington sono aumentate da quando Trump si è ritirato dall’accordo nucleare multilaterale quasi due anni fa. L’amministrazione di Trump ha fatto una crescente pressione sull’Iran. I politici in Iraq hanno votato in parlamento per la partenza delle forze straniere dopo la morte del generale iraniano Qassem Suleimani e del leader della milizia irachena Abu Mahdi Al Muhandis in un attacco con i droni a Baghdad lo scorso gennaio. Per mesi, le milizie iraniane di stanza in Iraq hanno preso di mira le truppe e il personale Usa in risposta.

L’Iraq, che ha forti legami con Washington e Teheran, ha ripetutamente affermato di lavorare per alleviare la situazione tra le due parti, ma rifiuta qualsiasi confronto sul suo territorio: «Se il ritiro delle truppe avverrà, lascerà l’Iraq nelle mani di Hashed Al Shaabi e dei rappresentanti e delle forze iraniane», riporta The National citando fonti curde. Hashed Al Shaabi, noto anche come Forze di mobilitazione popolare, è una rete di unità paramilitari, molte delle quali sostenute dall’Iran. Si è formata durante la battaglia contro Daesh.

Da marzo, la coalizione guidata dagli Stati Uniti ha consegnato diverse basi militari, tra cui Taji, Basmaya e la base aerea di Al Taqaddum, ai militari iracheni, che hanno detto di essere ora pienamente in grado di combattere lo Stato Islamico.

Maddalena Ingrao