IRAQ. Gli USA e non ISIS hanno bombardato i ponti di Mosul

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La battaglia contro i canali telegram di Daesh si fa sempre più agguerrita e Daesh risponde. L’ultima moda, dicono via social i fedelissimi, è quella di creare prima canali temporanei, dove far iscrivere i seguaci più affezionati e poi cancellare i canali temporanei. E non far vedere il link al canale che posta le notizie di ISIS. Si tratta di una vera e propria battaglia social. Secondo gli analisti sarebbero in crescita i canali in lingua turca di ISIS. E di domenica 19 febbraio, invece, un nuovo video di minaccia, contro i cristiani egiziani.

A Mosul continua la battaglia oramai aperta su tre fronti: lato sinistro di Mosul, lato destro, in teoria sotto il controllo della coalizione e degli iracheni e la zona ovest. Va ricordato che la battaglia nella zona ovest che sarà la più cruenta in termini di civili uccisi, e che vede in teatro truppe americane, è stata resa possibile solo dopo il bombardamento da parte degli USA dei ponti, tutti, che collegano la città alle altre rive del fiume. Diversamente da quanto asserito dai media italiani, i ponti sono stati bombardati dall’aviazione alleata per tagliare i rifornimenti di viveri, armi e passaggi di combattenti da una parte all’atra della città. Esattamente come avveniva nel Medioevo si sta cercando di assediare Mosul per espugnarla. ISIS non aveva e non ha nessun interesse a tagliare le vie di comunicazioni, utili sia per i rifornimenti che per il passaggio di mezzi e uomini da una parte all’altra della città.

Daesh ha compiuto tra domenica e lunedì due attentati efferatati in Iraq, di cui uno a 10 km a sud est della città di Mosul con 4 attentatori suicidi, di cui uno di origine britannica, che si sono fatti esplodere contro un raduno di soldati sciiti in due diversi tempi. Mentre l’altro è avvenuto nella regione di Salahuddin, a Ishaqi, dove sono state uccise 45 persone e 60 feriti. Questo attentato è stato compiuto con tre attentatori suicidi. O meglio Inghimazi, che dopo aver esaurito i proiettili si sono fatti esplodere, indossavano giacche esplosive tra i soldati.

In Siria le due battaglie più efferate tra domenica e lunedì hanno riguardato il fronte di al Bab e quello di Daraa. Nel primo le forze dello Scudo dell’Eufrate, alleate ai turchi, sono riuscite ad entrare nel secondo anello della città di al Bab e hanno conquistato l’istituto tecnico e una serie di appartamenti prima in mano a ISIS. Catturato un emiro di ISIS di origine francese Abu Ibrahim al-Faransi. Liberata la moschea di Zam Zam. I turchi oggi hanno bombardato il terzo ospedale ad al Bab il Majed, due li ha completamente distrutti nei giorni scorsi. ISIS invece ha attaccato i curdi vicino ad Arima, 20 km a nord est di al Bab. Anche l’aviazione di Assad  ha bombardato Tal Maez uccidendo 13 civili. Distrutto quartiere Salahuddin di Aleppo sempre dai bombardamenti aerei. Tahir al Sham (gruppo ribelle) uccide 10 uomini di Assad e forze iraniane dopo che questi hanno fallito un attacco a Rashideen, Aleppo. Turchi e curdi si stanno combattendo in prossimità di al Bab. Continuano gli scontri a Daraa tra ribelli e Assad. Le SAA hanno perso 30 soldati e 12 ufficiali e 2 carri armati a Manshiyah.  ISIS, o meglio i suoi alleati, Khalid ibn al-Walid, hanno fatto un attacco a sorpresa contro Tahir al Sham, e gli ha preso molte aree che questi faticosamente avevano preso ad Assad. ISIS Sta cercando di costruirsi un corridoio per aggirare l’assedio che impedisce ai viveri di arrivare a Basin. Almeno 20 i ribelli uccisi da Daesh.

Redazione

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