IRAQ. È emergenza sanitaria e ambientale

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Più di 10mila persone sono affette da diverse forme di tumore nella provincia di Bassora, ai quali si aggiungono 2.500 bambini con malformazioni congenite per via della situazione ambientale. Secondo Human Right Watch, le perdite di petrolio stanno mettendo a rischio la vita dei residenti di Bassora, inquinando le falde acquifere e distruggendo l’ambiente della città. 

L’inquinamento crea come effetto collegato un notevole danno nell’economia irachena che sarebbe a rischio perdite per 6,5 miliardi di dollari al mese a causa del dilagare del contrabbando e della contraffazione alimentare nel paese. Infatti continua il lavoro dell’agenzia delle dogane: le autorità doganali hanno annunciato la distruzione di cinque container frigoriferi pieni di carne brasiliana e ucraina non adatta per il consumo umano al porto di Umm Qasr; fonti social media hanno indicato il sequestro di un carico di farmaci ad uso umano scaduti sempre al porto di Umm Qasr.

Per il resto la popolazione irachene deve ancora affrontare gravi mancanze e disservizi, ancor più gravi in condizioni climatiche estreme come l’attuale estate. A peggiorare la situazione, come indica il ministero dell’Elettricità, si aggiunge la perdita di 850MW che colpirà la zona di Baghdad e dell’Eufrate centrale a causa della mancata consegna di gas agli impianti di produzione di energia elettrica.

Un’altra questione che il governo non sta affrontando, probabilmente volutamente, è quella dell’istruzione. Il Consiglio provinciale di Dhi Qar ha indicato che influenti autorità governative controllano il dossier delle scuole private nella provincia. Peraltro, il comitato educativo della Provincia di Diyala ha sottolineato la necessità urgente di costruire 500 scuole per risolvere non solo problemi strutturali, ma anche il sovraffollamento e gli orari doppi. Secondo alcuni, come sempre in sistemi autoritari, si trae giovamento dalla continua mancanza di istruzione con una popolazione maggiormente malleabile. Peraltro, se le autorità controllano la scuola privata hanno la possibilità non solo di fare soldi, ma anche di controllare come le eventuali nuove élite vengano educate.

Nel frattempo, la politica settaria da parte del governo nei confronti dei sunniti continua. Si apprende ad esempio il sequestro delle moschee e delle proprietà religiose sunnite a Mosul. Si tratta della seconda ondata di espropriazioni effettuata dal 2008. 

La questione delle prigioni continua ad avere in Iraq una certa importanza. Secondo l’agenzia delle Nazioni Unite UNHCR, nel corso degli ultimi due anni registrati 7.663 casi di sparizioni forzate, di cui 652 confermate in prigione.

Redazione