IRAQ. Desiderio di coscrizione obbligatoria 

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L’Iraq sta cercando di porre fine al proliferarsi di milizie armate: a darne notizia l’agenzia di stampa irachena wa3ed. Il primo ministro Adel Abdul Mahdi ha emesso un “Diwani” chiedendo alle milizie di integrarsi maggiormente con le forze armate e ad alcune ha chiesto di disarmarsi, in particolare modo quelle sanzionate dagli USA. In questi giorni i media iracheni hanno cercato di quantificare il costo delle armi in mano ai peshmerga, miliziani molto attivi nella lotta a Daesh. Il computo è stato di qualche miliardo. 

Il leader delle PMU, forze di mobilitazione popolari, Falih al-Fayyad, due giorni fa, in risposta alle lotte intestine a Ninive tra milizie e esercito ha fatto sapere al premier che ci vogliono almeno altri due mesi per mettere in pratica quello che Mahdi ha chiesto. 

Le milizie in Iraq sono accusate di estorsione ai danni della popolazione. Nella martoriata Mosul per esempio, le milizie sciite, chiedono royalty ai camionisti che attraversano i ponti della città, ai negozianti, e così via. Questo perché alcune di loro sono quattro anni che non ricevono uno stipendio. 

Diverso è il discorso umanitario, sempre a Mosul, dopo l’invasione di Daesh, ora sopporta le angherie delle milizie che gestiscono anche il mercato immobiliare: sono violenti e compiono arresti senza motivazioni, aumentando le sofferenze della popolazione locale.

Proprio per dare una svolta a questo problema e per dare lavoro ai giovani la commissione per la sicurezza e la difesa in seno al Consiglio dei rappresentanti, mercoledì 7 agosto, si è attivata per fare approvare la legge sulle assunzioni obbligatorie durante la fase successiva, sottolineando nel contempo la necessità di investire le reclute nel servizio o nelle emergenze o in altri settori. In altre parole a differenza di ora, quello del soldato diverrà un mestiere a tutti gli effetti. 

Il membro del comitato Abdul-Khaliq al-Azzawi ha dichiarato che “il Primo Ministro e comandante in capo delle forze armate, Adel Abdul Mahdi”, ha espresso la sua disponibilità a studiare la questione dell’attivazione del reclutamento obbligatorio a determinate condizioni, e solo dopo che il progetto di legge è approdato al comitato per la discussione finale. 

Al-Azzawi ha aggiunto che “una delle caratteristiche più importanti di questa legge è l’impegno per la condizione dell’età, e può esserci spazio per pagare (alternative in denaro) in cambio del completamento del servizio obbligatorio che fornirà le entrate e le risorse del paese.

Ali al-Ghanimi, membro del comitato, ha affermato che “il passaggio della legge del servizio obbligatorio potrebbe eliminare una grande percentuale di disoccupazione giovanile”.

Ali al-Ghanimi ha detto che “la legge al momento non è stata messia agenda non è stata inviata dal governo alla Camera dei rappresentanti al fine di discutere ampiamente, tutti i paesi del mondo hanno un servizio obbligatorio, è un diritto in Iraq, e si occuperà di eliminare la disoccupazione tra le fila dei giovani e dà loro l’opportunità di servire questo paese “.

Graziella Giangiulio