IRAQ. Daesh rispunta prepotentemente in alcune regioni

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La stampa irachena riporta di movimenti di forze curde Peshmerga e di truppe irachene per diversi giorni consecutivi nell’ambito di una manovra di riposizionamento per coprire aree colpite da infiltrazioni di Daesh tra le province di Kirkuk, Salahuddin e Diyala. 

Tali movimenti sembrano aver avuto un certo effetto sulle cellule locali di Daesh che, almeno da Kirkuk, non hanno annunciato nuove operazioni. In Anbar la Sicurezza ha riferito dell’arresto di 3 persone con varie accuse nelle aree di ar-Rutbah e al-Qaim, mentre la stampa locale ha riferito poi che uomini incappucciati avrebbero rapito 3 individui nel vicino distretto di Haditha, nel villaggio al-Madham. Coincidenza o ritorsione politica?

Dal Salahuddin Daesh ha postato un reportage fotografico dell’esplosione di un IED su un mezzo di trasporto militare vicino il villaggio di Al Hassan, a est di Tikrit. 

Elevata la percezione della presenza di Daesh nel Diyala con le cellule locali impegnate in attacchi contro le caserme delle forze irachene, strategia usata da Daesh più volte che precede all’occupazione fisica di un’area. In particolare Daesh rivendica l’esplosione di un IED e un attacco con cecchini contro le posizioni irachene nel villaggio di Naqib, a sud di Buhrez. On line è stato messo, inoltre, un comunicato che specifica l’attacco con cecchini dei giorni scorsi contro una caserma di un’unità SWAT a Imam Weiss, distretto di as-Saadiyah. Viene poi comunicata dal Califfato l’esplosione di razzi Katyusha nell’area di Qara Taba conto la comunità sciita locale. 

Daesh ha chiuso la sua rassegna dall’Iraq annunciando l’esplosione di una granata su un’abitazione nell’area di Youssef Bay, distreto di Khanaqin e con un reportage fotografico di colpi di mortaio sparati per un attacco al villaggio di al-Madaan, sempre nel distretto di as-Saadiyah.

Tutto questo: mentre a livello politico se il primo Ministro Adel Abdul Mahdi si starebbe attivando nel settore della lotta alla corruzione, il settore dei servizi continua ad essere ignorato dal governo e dal Parlamento che, secondo l’ex presidente del parlamento, Mahmoud Mashhadani, non hanno più scuse per rimandare ancora una riforma del settore. 

Redazione