IRAQ. Alta tensione nel traballante governo Mahdi

175

Restano le tensioni all’interno della coalizione di governo che deve cercare di far passare oltre l’ondata politica negativa che vuole le dimissioni del governo Mahdi. Halabousi, presidente del parlamento, cerca di formare il Partito del Progresso, mentre Abdel Salam al-Maliki denuncia il rischio di divergenze tra le formazioni che fanno riferimento alla Fratellanza musulmana. Molti consigli provinciali, al momento, sono in preda al panico amministrativo per cui cose urgenti non vengono deliberate per mancanza di amministratori. I vecchi politici sono finiti in manette e i nuovi non sono stati eletti.

Nel frattempo il Primo ministro Mahdi riconferma Fahrad Nehme come vice segretario Generale del consiglio dei Ministri; Hadi al-Amiri (alleanza Al-Fateh) annuncia i nomi dei candidati per ministeri di Giustizia (Arkan Kader) ed Educazione (Safana Hamdani). Il leader del partito Coalizione Amer al-Fayez conferma che le nomine verranno messe ai voti in settimana. La “Coalizione per la Vittoria” per parola di Haider al-Abadi valuta se passare all’opposizione.

I giornalisti locali paventano un ennesimo rinvio nell’elezioni dei ministri vacanti, l’agenda parlamentare irachena, infatti, non presenta tracce di un eventuale voto riguardante il gabinetto ministeriale. Il parlamentare dell’opposizione, Muhammad al-Chihod, chiede un’indagine a carico del ministro dei Trasporti Rekani. Inoltre, all’interno della discussione sulla presenza americana in Iraq rientra anche la presenza della Privatesecurity Company Usa, come FSG, l’erede della Blackwater di Erik Prince. ed ecco che il gruppo Asa’ib Ahl al-Haq dichiara di voler espellere FSG in caso di collegamenti accertati con la vecchia Blackwater. A creare poi ulteriore panico istituzionale un parlamentare di Alleanza della Saggezza, Jassim Bakhati, che dichiara che non esistono candidature per il gabinetto di governo e non ci sono speranze che la situazione si sblocchi a breve, contrariamente a quanto detto dai colleghi della coalizione di al Fateh.

Il consiglio dei Ministri ha votato poi l’esclusione del parlamento dalle decisioni su alcuni contratti governativi, tra i provvedimenti del governo anche l’annullamento del decreto di Saddam Hussein che confiscava le terre sotto controllo della FAO. Ancora polemiche sulla morte degli agenti federali a Kirkuk uccisi da fuoco amico, per la precisione americano. Se uno dei vicesindaci della tristemente famosa regione del Sinjar richiama l’attenzione del governo sulla situazione dei lavoratori curdi, un membro del consiglio provinciale di Ninive teme una crisi legale sull’elezione del nuovo governatore e il governatore uscente minaccia di denunciarlo alle autorità giudiziarie; ricordiamo che il governatore di Ninive è in stato di arresto: Misha’an al-Juburi.

Redazione