IRAQ. A Bassora copiano i gilet gialli di Parigi

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Il report 2018 Violence and Armed Attacks Index del 2018 afferma che l’Iraq occupa il secondo posto dopo l’Afghanistan nei paesi più colpiti in termini di impatto economico associati alle operazioni armate. Tale impatto avrebbe rappresentato nel 2018 circa il 10,8 per cento del prodotto interno lordo iracheno. L’insicurezza e l’instabilità politica quindi creano forti ripercussioni economiche che mettono in crisi la già precaria situazione politica irachena.

I giornali locali turchi hanno hanno riportato nei giorni scorsi che le forze americane di stanza in Kurdistan stanno espandendo una base area vicino Erbil, la base di Hurair. Le forze di coalizione americane hanno cominciato ad utilizzare la base per fini militari fin dal 2015. Le fonti turche prevedono un allargamento di centinaia di ettari attorno all’attuale sede. Si tratta di una presenza ”ingombrante“, ma necessaria per salvaguardare la sicurezza dell’area. Intanto nella regione semi autonoma del Kurdistan i partiti curdi cominciano un secondo round di negoziazioni per formare il nuovo governo regionale.

A Baghdad, volano le accuse sulla responsabilità di una crisi politica che non accenna a risolversi. Secondo l’alleanza Souron di Moqtada al Sadr è lo stesso premier Adel Abdul Mahdi da biasimare in quanto, nominato per far uscire l’Iraq da una crisi politica ed economica ha provocato di fatto una nuova crisi.

Intanto il primo Ministro Adel Abdul Mahdi, in assenza di un ministro della Difesa, sta svolgendo facendo una serie di incontri al Ministero per discutere le questioni più urgenti in tema di sicurezza e difesa del paese continuando il processo di costruzione di addestramento delle forze armate per contrastare il terrorismo che sta risorgendo nel paese.

Sui social vengono annunciate nuove alluvioni. Particolarmente colpite le aree di Sulaymaniyah in Kurdistan, di Daqouq nel Kirkuk, di Mosul nel Ninive e di Tikrit nel Salahuddin. 

A Bassora infine, la stampa locale ha annunciato l’arresto di una serie di manifestanti durante le proteste di fronte l’edificio della provincia di Bassora per chiedere diritti, servizi e mettere a processo a responsabili i corrotti. Nel frattempo il consiglio provinciale di Bassora ha attaccato le manifestazioni che si sono svolte ieri per chiedere diritti, fornire servizi e ritenere responsabili i corrotti, dicendo che si tratta individui fuori legge che potrebbero essere seguiti da partiti politici che spingono le proteste, specialmente sull’ondata delle proteste francesi dei gilet gialli.

Lucia Giannini