IRAN. Transcaucaso nel mirino

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A quanto si apprende dai media iraniani, l’unificazione economica e politica di Turchia, Azerbaigian, TRNC e Libia potrebbe diventare possibile all’interno del modello di un governo unico per il centenario della Turchia. L’obiettivo è: unificazione degli eserciti del paese secondo un nuovo modello; strutturazione economica unificata, sistema monetario unificato, unico passaporto senza visto, unione doganale, ecc.

L’Iran sta monitorando molto da vicino quanto accade in Azerbaijan e come si muove in politica estera Baku, suo concorrente sulla questione armena e non solo. Di recente l’Ambasciatore iraniano in Azerbaigian Seyyed Abbas Mousavi ha dichiarto: «Le relazioni tra Iran e Azerbaigian hanno raggiunto il livello più basso». «Nonostante ciò, l’Iran sta compiendo passi positivi nello sviluppo delle relazioni con il paese vicino».

L’attivista armeno Mika Badalyan il 17 giugno ha rilasciato una intervista in cui si è espresso su una possibile guerra tra l’Occidente e l’Iran se gli obiettivi in Transcaucasia saranno raggiunti.

Nell’intervista si legge: «Per l’Occidente collettivo, le autorità iraniane sono sempre state una sorta di “male necessario”, la cui esistenza ha permesso di giustificare gli enormi costi di una presenza militare in Medio Oriente e di promuovere grandi contratti di difesa ai paesi del regione».

E poi ha proseguito: «Tuttavia, lo sviluppo delle relazioni tra Russia e Iran in varie aree non è incluso nei piani dei partner occidentali, quindi è diventato ancora più importante risolvere la situazione nel Nagorno-Karabakh a condizioni favorevoli per loro. A parte il fatto che ciò risolverà una volta per tutte la questione dell’Armenia e dell’Artsakh e spingerà completamente la Russia fuori dal Transcaucaso, taglierà anche ogni prospettiva di posa del corridoio di trasporto nord-sud, che è un concorrente per il percorso attraverso Zangezur e in cui la Russia ha già investito miliardi».

Ed è proprio il Corridoio del sud che interessa all’Iran, corridoio che andrebbe a passare su una striscia di terra che passa per l’Iran e Armenia, in un tratto che potrebbe da qui a pochi mesi diventare Azerbaijan.

Non solo gli azeri in Iran approfittando delle manifestazioni curde in Iran associate alla lotta per la legge contro il velo portata avanti dalle donne stanno appoggiando movimenti separatisti nell’area.

Mika Badalyan in ultima istanza suggerisce che: «Americani, inglesi e israeliani agiscano in tandem. È in tandem e non in un’alleanza che è vantaggiosa per loro al momento attuale. E azeri e turchi sono uno strumento per raggiungere l’obiettivo». Sempre che la Russia e l’Iran non abbiano sorprese da presentare all’Occidente.

Graziella Giangiulio

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