Un alto funzionario iraniano ha espresso il proprio sostegno all’appello del Giappone a negoziare con la Russia sulle isole Curili. Sembrerebbe una “rappresaglia” diplomatica verso Mosca che ha appoggiato la richiesta degli Emirati Arabi Uniti di negoziare su tre isole iraniane nel Golfo Persico.
Kamal Kharrazi, capo del Consiglio strategico iraniano per le relazioni estere, ha detto all’ambasciatore giapponese a Teheran che la migliore soluzione alla disputa territoriale sulle quattro isole Curili più meridionali annesse dalla Russia al termine della Seconda guerra mondiale sarebbe attraverso “negoziati diretti”.
La decisione dell’Iran di aumentare le tensioni sulla controversia delle isole Curili potrebbe far pensare che non tutto vada bene nella cooperazione politica, economica e di difesa che è nata dall’approccio di sostegno di Teheran a Mosca sulla guerra Russia-Ucraina, che ha incluso la consegna di centinaia di droni d’attacco iraniani al Cremlino. Si ipotizza che l’Iran non sia soddisfatto della mancata consegna da parte della Russia di materiale militare, tra cui i caccia Sukhoi Su-35, mentre Teheran potrebbe anche temere le conseguenze di un allineamento troppo stretto con la Russia, dato che il suo isolamento internazionale si sta aggravando.
L’inviato giapponese ha notato che la Russia ha interrotto i colloqui bilaterali sulle isole Curili dopo l’invasione dell’Ucraina. Kharrazi, in particolare, ha dichiarato che Teheran si oppone agli interventi militari e alle violazioni della sovranità dei Paesi, sostenendo invece le discussioni bilaterali per risolvere la disputa sulle Curili.
La sua posizione sulle discussioni rispecchia quella assunta la settimana scorsa dalla Russia sulle isole iraniane rivendicate dagli Emirati Arabi Uniti. Una dichiarazione del Consiglio di Cooperazione Russia-Golfo ha appoggiato la richiesta degli Emirati di colloqui sulle isole di Grande Tunb, Piccola Tunb e Abu Musa, nello Stretto di Hormuz, proponendo «negoziati bilaterali o la Corte Internazionale di Giustizia».
La blanda reazione del regime iraniano alla posizione russa è stata vista come un compromesso da molti a Teheran, indignati per l’appoggio russo alla richiesta degli Emirati. I funzionari di Teheran non sono andati oltre la convocazione dell’ambasciatore russo e hanno twittato che l’Iran non avrebbe permesso alcun compromesso della sua integrità territoriale, senza nominare la Russia.
La Gran Bretagna ha controllato le isole fino al 1971, quando l’Iran se ne è impossessato prima della dichiarazione di indipendenza degli Emirati, avvenuta un anno dopo. Le forze iraniane mantengono una presenza sulle isole, mentre la popolazione civile si trova solo ad Abu Musa, dove le forze di polizia congiunte degli Emirati e dell’Iran pattugliano le isole.
Tommaso Del Passo