Reattore di Arak al centro dei colloqui

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ITALIA – Roma. 06/05/14. Una delegazione dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, con a capo il vice direttore dell’Agenzia stessa Massimo Aparo, è arrivata ieri in Iran per visitare due siti nucleari in vista dei prossimi colloqui che si terranno la prossima settimana, come concordato tra la Repubblica Islamica dell’Iran e l’AIEA stessa nel febbraio scorso per aumentare la trasparenza sulle attività nucleari di Teheran.

Dopo l’incontro con i funzionari dell’Organizzazione dell’energia atomica iraniana la squadra dell’Agenzia Internazionale si recherà nella miniera di uranio Saghand e il sito di produzione di Ardakan, come riferisce l’Agenzia Irna.

Behrouz Kamalvandi, portavoce dell’agenzia atomica iraniana, ha detto che «la maggior parte degli accordi Procedurali in sette fasi tra l’Iran e l’AIEA sono stati attivati». Infatti a febbraio nell’incontro del P5+1 – Cina, Francia, Gran Bretagna, Russia, Stati Uniti più la Germania si era stabilito che queste fasi dovessero essere completate entro la metà di maggio per poi raggiungere un accordo duraturo.

Tra gli argomenti in discussione vi è anche quella dello sviluppo dei detonatori ad alta precisione EBW Exploding Bridge Wire che possono essere utilizzati anche in applicazioni civili, ma in particolare sono «parte integrante di un programma per sviluppare un ordigno nucleare a implosione», secondo quanto sostiene AIEA che attende ancora le specifiche sulla necessità di applicazione.

Per quanto riguarda la centrale di Arak, che sarà visitata oggi dalla delegazione, è stato raggiunto ieri l’accordo sulle modalità dell’ispezione di cui era stata richiesta la chiusura in quanto questa tipologia di reattore è in grado di produrre anche plutonio utilizzato per la fabbricazione di armi nucleari, invece verrà pianificata la sostituzione visto l’utilizzo attuale capace di fornire radioisotopi medici per i malati oncologici. Tuttavia il capo dell’Organizzazione dell’energia atomica iraniana, Ali Akbar Salehi, ha detto dopo la firma dell’accordo nucleare di Ginevra tra l’Iran e le sei potenze mondiali, Teheran ha presentato un piano per risolvere presunte preoccupazioni dell’Occidente tra cui anche la riduzione della capacità del reattore di Arak che verrà ridisegnata per produrre minori quantità di plutonio, ma rimarrà comunque in attività.