Secondo il presidente iraniano, Hassan Rouhani ha detto che l’Unione europea dovrebbe rafforzare le relazioni bancarie con l’Iran in modo da ottimizzare le opportunità offerte dall’accordo nucleare del 2015 con Teheran.
Rouhani ha fatto queste osservazioni a Teheran l’11 febbraio durante la conferenza stampa congiunta con il primo ministro svedese Stefan Löfven.
Il presidente iraniano anche detto che il paese sta favorendo migliore operazioni bancarie con la Svezia, riporta Press Tv.
L’invito di Rouhani arriva mentre sale la tensione perché eventuali misure punitive statunitensi continuano a dissuadere le banche e le imprese europee di avvalersi pienamente delle occasioni create dall’accordo. L’accordo nucleare, chiamato Piano globale d’azione comune, Jcpoa, è stato firmato nel 2015 tra l’Iran e il gruppo di paesi P5 + 1, vale a dire Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Russia, Cina e Germania. Tolte le sanzioni connesse con il programma nucleari dell’Iran, si sarebbero aperte grandi opportunità per le imprese straniere in Iran. La precedente amministrazione americana aveva “verbalmente” incoraggiato le istituzioni europee a ristabilire i loro legami monetari con l’Iran, ma molto resta ancora da fare.
Rouhani ha anche salutato l’approccio “moderato” della Svezia nei confronti dell’Iran, che ha detto è stato mantenuto anche quando Teheran era sotto sanzioni sul suo programma nucleare.
Löfven è stato nella Repubblica islamica a capo di una delegazione politica ed economica di alto rango su una visita di tre giorni. La visita del premier svedese inoltre ha caratterizzato la firma di cinque documenti di cooperazione. I documenti hanno consentito la cooperazione nei settori dell’innovazione e della tecnologia, dell’istruzione superiore e della ricerca, la costruzione di strade, la tecnologia della comunicazione e dell’informazione, e della famiglia e degli affari delle donne.
Löfven ha sottolineato la natura storica della sua visita, di cui si è detto “molto orgoglioso”. Ha inoltre annunciato che la sua visita sarà seguita da diversi viaggi di alto livello da parte di funzionari svedesi con l’Iran.
Tommaso dal Passo