
Secondo quanto riportato dalle agenzie di intelligence occidentali, l’agenzia spaziale iraniana ha rinviato a luglio il lancio di due nuovi satelliti per l’osservazione della Terra, Pars 1B e Pars 2, aumentando così la pressione sull’intero settore dell’intelligence geospaziale (GEOINT) dell’Iran. Hassan Salarieh, direttore dell’Agenzia spaziale iraniana, ha “promesso” di lanciare due satelliti entro il 20 marzo, ma è improbabile che siano in orbita prima di luglio. Il ritardo non riguarda solo l’agenzia, ma anche il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica, responsabile del progetto.
L’IRGC non dispone più di satelliti operativi per l’osservazione della Terra. Tre satelliti Noor lanciati tra il 2020 e il 2023 sono stati deorbitati il 16 agosto 2024 perché non hanno raggiunto le prestazioni richieste.
Il satellite Pars 1, lanciato dalla Russia il 29 febbraio 2024, non si è mai stabilizzato nella sua orbita originale e negli ultimi 15 mesi ha continuato a scendere gradualmente. Il ministro iraniano per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, Sattar Hashemi, ha pubblicamente riconosciuto di non aver raggiunto una risoluzione superiore a 15 milioni, significativamente inferiore a quanto affermato al momento del lancio.
Teheran ora dipende dalle prestazioni del suo unico satellite, Khayyam 1. Il satellite, acquistato dalla Russia, è stato costruito da VNIIEM e lanciato dalla Soyuz nell’agosto 2022. Tuttavia, Khayyam 1 e i suoi strumenti hanno iniziato ad avere problemi dall’11 dicembre e devono costantemente correggere la propria orbita. Inoltre, come nel caso della Russia, tutti gli sforzi dell’Iran sono concentrati si è concentrato sul lancio di satelliti militari, di cui la Russia ha urgente bisogno per monitorare il teatro delle operazioni militari ucraino, mentre il lancio di Khayyam 2 e Khayyam 4 non era una priorità.
Pars 1B sarà una versione leggermente migliorata di Pars 1. Oltre a fornire una maggiore risoluzione, dovrebbe essere in grado di risolvere alcuni problemi di precisione della posizione. Mentre Pars 2 dovrebbe garantire una risoluzione di circa 2,5 m, che è comunque ben al di sotto dei livelli richiesti dall’esercito. È quindi probabile che l’Iran continuerà ad acquistare immagini dagli operatori parastatali cinesi, che sono gli unici in grado di fornirgli immagini ad alta risoluzione inferiori a 1 metro.
Luigi Medici
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