La Guardia Rivoluzionaria iraniana ha effettuato un’esercitazione militare nel sud del paese il 20 dicembre, in mezzo alle crescenti tensioni sul programma nucleare di Teheran, stando a Irin Tv.
La divisione aerospaziale della Guardia, le truppe di terra e le forze navali si sono unite nell’esercitazione di cinque giorni, con le forze marittime impostate per manovrare nello strategico Stretto di Hormuz, passaggio per il 20 per cento del petrolio scambiato nel mondo.
L’Iran ha poi lanciato missili da terra e dal mare il 21 dicembre come parte di cinque giorni di esercitazioni militari in tre province, anche vicino alla sua unica centrale nucleare, hanno detto le guardie rivoluzionarie. Le manovre militari arrivano dopo che gli Stati Uniti hanno detto che stavano preparando “alternative” nel caso in cui i negoziati per ravvivare un accordo per frenare il programma nucleare iraniano crollino a Vienna.
«Abbiamo effettuato esercitazioni per distruggere il nemico prima che si avvicini alle isole di Hormuz», ha detto il comandante della marina delle Guardie, il contrammiraglio Alireza Tangsiri, riporta il sito web delle Guardie Sepah News.
L’isola di Abu Musa e le isole Greater e Lesser Tunb, situate nel Golfo vicino all’ingresso dello stretto di Hormuz, sono sotto il controllo iraniano, ma sono anche rivendicate dagli Emirati Arabi Uniti. Un quinto della produzione mondiale di petrolio passa attraverso lo stretto di Hormuz, riporta Al Arabiya.
Le esercitazioni militari soprannominate Payambar-e-Azadm, o “Grande Profeta”, sono iniziate il 20 dicembre nelle province di Bushehr, Hormozgan e Khuzestan, ciascuna delle quali tocca il Golfo; includevano esercitazioni di guerra biologica. All’alba del 20 dicembre, «per aumentare la capacità di difesa delle forze armate, si è tenuta un’esercitazione sulla centrale nucleare di Bushehr», riporta Fars.
Le manovre hanno anche visto il dispiegamento di imbarcazioni di fabbricazione iraniana che sono in grado di lanciare missili ad alta precisione e raggiungere velocità fino a 75-95 nodi.
Il 4 dicembre, un test della difesa aerea iraniana nella regione di Natanz, nell’Iran centrale, ha causato un’esplosione sentita a circa 20 chilometri dall’impianto di arricchimento dell’uranio di Natanz.
Tommaso Dal Passo