
Le forze armate iraniane affermano che il paese continuerà a testare e sviluppare i suoi missili in linea con la sua politica di deterrenza, nonostante la posizione statunitense. «I test missilistici e la capacità difensiva complessiva della Repubblica Islamica sono a scopo difensivo e in linea con la politica di deterrenza del nostro paese (…) Continueremo a testare e sviluppare i missili», ha detto il generale Abolfazl Shekarchi, aggiungendo: «Questo problema è al di fuori del quadro di qualsiasi negoziato e fa parte della nostra sicurezza nazionale. Non chiederemo il permesso di nessun paese a questo proposito».
L’Iran ha assicurato ai paesi della regione che la Repubblica islamica non ha interesse a danneggiare gli interessi di altri paesi, ha detto il generale e ha aggiunto che tali misure sono solo in linea con l’aumento del potere deterrente e di difesa del paese. Shekarchi ha fatto le osservazioni in risposta a una precedente affermazione del Segretario di Stato americano Mike Pompeo in un post sul suo account Twitter, sostenendo che l’Iran ha «appena testato un missile balistico a medio raggio» in violazione della risoluzione 2231 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Pompeo ha condannato «la proliferazione missilistica di Teheran» e ha invitato la Repubblica Islamica a cessare simili attività, riporta PressTv.
La risoluzione 2231 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha sancito l’accordo internazionale nucleare del 2015, ufficialmente noto come Joint Comprehensive Plan of Action (JCPOA), dal quale Washington si è ritirata con il pretesto che avrebbe dovuto includere anche il programma missilistico iraniano. In base all’accordo, raggiunto tra l’Iran e sei grandi potenze, Teheran ha accettato di porre dei limiti al suo programma nucleare in cambio della rimozione delle sanzioni legate al nucleare.
Il 2 dicembre, il ministero degli Esteri iraniano ha respinto le richieste di Pompeo sulle capacità missilistiche dell’Iran, dicendo che il programma è difensivo e non viola l’accordo internazionale sul programma nucleare di Teheran.
Lucia Giannini