UE: stock IDE in attivo

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ITALIA – Roma 17/02/2015. Alla fine del 2013, l’UE deteneva uno stock d’investimenti diretti esteri (IDE) sul resto del mondo pari a 4900 miliardi di euro; contro un valore annoverato da paesi esteri all’interno dell’Unione corrispondente a 3778 miliardi di euro; qualificando un saldo IDE in attivo, che tutt’ora vede come controparte privilegiata gli Stati Uniti.

Le Special Purpose Entities (SPE) – in via principale holding finanziare impegnate in transazioni transfrontaliere – che operano nell’Unione, hanno ricoperto un ruolo sostanziale nei flussi in entrata ed uscita degli IDE. Al concludersi del 2013, costituivano infatti il 55% dello stock di IDE detenuto dall’Unione all’esterno; nonché, il 70% dello stock di IDE del resto del mondo all’interno del mercato europeo. Il tutto, riscontrato sulla base di dati Eurostat, disponibili con discreta interpolazione, qualora si tenga conto delle partecipazioni detenute dall’estero in SPE locali, accessibili solo per alcuni paesi selezionati, come dato aggregato per i centri finanziari Off-Shore, o per il totale extra-UE.
Il Nordamerica, con particolare riferimento agli Stati Uniti, vede collocati al suo interno un terzo del totale degli IDE europei, rappresentandone il maggiore partner con un volume di 1686 miliardi di euro, pari al 34% dello stock IDE europeo sul resto del mondo. A seguire, la Svizzera con un 14% dell’ammontare, corrispondente a 667 miliardi di euro; il Brasile, con 272 miliardi (6%); ed il Canada, con 225 miliardi di euro, ossia il 5% degli IDE europei in uscita.
Reciprocamente, gli Stati Uniti, restano con ampio margine il principale investitore estero all’interno dell’Unione, con un volume stock di 1652 miliardi di euro, pari al 44% del totale detenuto dal resto del mondo. Anche in questo caso, precedendo la Svizzera con 431 miliardi di euro, corrispondenti all’11% del volume. Assieme, questi due paesi annoverano oltre la metà degli stock IDE detenuti da paesi esteri all’interno dell’UE, con sensibili influenze sull’andamento del sistema economico e dei tassi di cambio delle valute.
I dati riguardanti gli stock degli investimenti diretti esteri, forniscono un riscontro quantitativo dell’impatto della globalizzazione dei mercati; nonché, provvedono a un’istantanea delle relazioni economiche di lungo periodo tra i diversi paesi, riflesso nell’andamento dei mercati. Il dato stock, in particolare, misura il valore accumulato degli IDE negli anni da investitori che hanno ritenuto opportuno collocare e mantenere risorse in imprese che operano in un altro contesto economico, garantendosi una significativa influenza sulle modalità di gestione dell’ente privato. Capacità decisionale formalmente identificabile da una quota posseduta che ricopra oltre il 10% del potere di voto nei rispettivi consigli d’amministrazione.