In Italia si assiste ancora al dibattito sul 5 G. Soprattutto preoccuparti da un punto di vista sanitario per l’emissione di campi elettromagnetici, da un punto di vista fattivo in soldoni: manca la fibra ottica, ovvero non esiste su tutta la penisola la stesura dei cavi. In alcune aree è molto difficile comunicare con il 4G, siamo propensi a pensare che ci saranno zone di Italia di serie A, come le città e i centri urbani, e zone dell’Italia di serie B come i piccoli centri e le zone rurali, figuriamoci se per l’Italia è possibile pensare al 5G o magari andare anche oltre.
C’è chi invece considera il 5G superato e pensa al 6G che sarà 100 volte più veloce del 5G e ora c’è un chip per questo. Il problema sarà capire come connettere velocemente la rete.
Sebbene il 5G, preveda un aggiornamento della velocità di prossima generazione alle reti wireless, sia a malapena attivo e funzionante (e ancora inesistente in molti luoghi), i ricercatori stanno già lavorando a ciò che verrà dopo. Manca un nome ufficiale, ma lo chiamano al momento 6G per semplicità.
Questo nuovo mezzo per comunicare il 6G promette di essere fino a 100 volte più veloce del 5G, abbastanza veloce da scaricare 142 ore di una piattaforma di contenuti in un secondo ma i ricercatori stanno ancora cercando di capire esattamente come realizzare connessioni così veloci.
Un nuovo chip, descritto in un articolo su Nature Photonics da un team dell’Università di Osaka e della Nanyang Technological University di Singapore, potrebbe darci un’idea del nostro futuro 6G.
Il team è stato in grado di trasmettere dati a una velocità di 11 gigabit al secondo, superando la velocità massima teorica del 5G di 10 gigabit al secondo e abbastanza veloce da trasmettere video 4K ad alta definizione in tempo reale. Credono che la tecnologia abbia spazio per crescere e, con un maggiore sviluppo, potrebbe raggiungere quelle incredibili velocità 6G.
Lucia Giannini