EMIRATI ARABI UNITI- Dubai. La Russia, la Cina e alcuni Stati arabi hanno fatto delle proposte alle Nazioni Unite per rafforzare il controllo nazionale su internet, con l’obiettivo di togliere il monopolio della distribuzione degli indirizzi IP e dei domini dalle società americane. La richiesta non è nuova, negli ultimi 5 anni sono piuttosto frequenti queste iniziative da parte di Paesi emergenti nei confronti dei colossi americani delle TLC.
A darne notizia Bloomberg citando i materiali della conferenza mondiale sulle telecomunicazioni che si sta svolgendo a Dubai. Gli USA consideravano le proposte “scioccanti” e avevano accusato la Russia di autoritarismo e contemporaneamente Google aveva iniziato una raccolta di firme a favore di “internet libero”. Gli esperti ritengono che l’ostilità degli Stati Uniti sia puramente economica dal momento che internet ha dato origine a nuovi mercati emergenti. Ma non va nemmeno sottovalutato il controllo, su chi produce informazioni e quindi sulle persone, che gli Stati Uniti in quanto unici detentori di questi indirizzi ora possono, violando tutte le norme internazionali in materia di diritti della persona, controllare. In ogni istante in poche parole si può risalire a chi scrive, se l’accesso diventa libero non vi sarà più un solo controllore, anzi vi saranno più controllori e controllati. A questo punto l’informazione potrebbe diventare libera.
Volendo applicare visioni apocalittiche alla cosa, si potrebbe dire che dalla guerra delle bombe a partire dalla diffusione del “www” siamo entrati nell’era della guerra delle informazioni, controllare le persone, cosa scrivono in un istante significa, in altre parole, anche poter incidere sul livello di informazioni che possiamo diffonde. In questa visione controutopica, gli USA in questo momento potrebbero essere definiti peroni del mondo.