INTELLIGENCE. La Cina apre un centro di spionaggio a Cuba. Sarà vero?

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La Cina avrebbe raggiunto un accordo segreto con Cuba per la creazione di una struttura di intercettazione elettronica sull’isola.

Stando a quanto riportano Wall Street Journal e Nikkei, l’installazione di spionaggio consentirebbe a Pechino di raccogliere le comunicazioni elettroniche dal sud-est degli Stati Uniti, che ospita molte basi militari statunitensi, e di monitorare il traffico navale. Il quartier generale del Comando Centrale degli Stati Uniti ha sede a Tampa. Fort Liberty, già Fort Bragg, la più grande base militare statunitense, si trova nella Carolina del Nord.

Havana avrebbe raggiunto un accordo di principio con la Cina che pagherà a Cuba “diversi miliardi di dollari” per consentire la costruzione della stazione di intercettazione, secondo il Wsj. John Kirby, portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, ha dichiarato: «Non posso parlare di questo rapporto specifico, ma siamo ben consapevoli – e ne abbiamo parlato molte volte – degli sforzi della Repubblica Popolare Cinese per investire in infrastrutture in tutto il mondo che potrebbero avere scopi militari, anche in questo emisfero” (…) Monitoriamo attentamente questo fenomeno, adottiamo misure per contrastarlo e rimaniamo fiduciosi di poter rispettare tutti i nostri impegni di sicurezza in patria, nella regione e nel mondo».

L’accordo tra i due paesi rivali degli Usa ha suscitato l’allarme dell’amministrazione Biden, in quanto rappresenta una nuova minaccia vicino alle coste americane. La notizia dell’accordo con l’Havana viene fuori quando Washington e Pechino stanno compiendo timidi passi per placare le tensioni che si sono acuite dopo il caso del pallone spia cinese a febbraio.

Potrebbe anche sollevare dubbi su un viaggio in Cina, già annullato per la questione del pallone spia, che il Segretario di Stato Antony Blinken sta programmando nelle prossime settimane.

L’amministrazione Biden sta spingendo per aumentare l’impegno con la Cina, anche se i legami si sono deteriorati a causa di controversie che vanno dall’attività militare nel Mar Cinese Meridionale e vicino a Taiwan, al rispetto dei diritti umani da parte di Pechino e alla concorrenza tecnologica.

Ovviamente per gli Usa questo è un grosso problema di sicurezza, tuttavia, gli Stati Uniti hanno una lunga storia di spionaggio della Cina nelle loro vicinanze. Gli Stases hanno usato Taiwan come punto di ascolto verso la Cina e fanno volare regolarmente aerei spia nel Mar Cinese Meridionale. Ad aprile, il capo dell’Ufficio per la sicurezza nazionale di Taiwan ha dichiarato al parlamento dell’isola che Taiwan sta condividendo informazioni criptate in tempo reale con i partner Five Eyes, che comprendono gli Stati Uniti.

Cuba, dove l’economia sta perdendo colpi a causa dell’inflazione, della carenza di carburante, del crollo della produzione agricola e della mancanza di liquidità, che continuano ad alimentare il malcontento nella nazione insulare a gestione comunista, accoglierebbe con favore un simile legame che porta denaro nelle sue casse esauste.

Le relazioni tra Washington e L’Avana rimangono comunque tese.

Secondo Wsj le informazioni sui piani per una stazione a Cuba sono state raccolte nelle ultime settimane e sono stare ritenute affidabili; la stazione consentirebbe alla Cina di condurre attività di intelligence.

A metà degli anni Sessanta i sovietici installarono sull’isola una base di spionaggio a Lourdes, appena a sud dell’Avana, con antenne paraboliche puntate sugli Stati Uniti, stazione poi chiusa nel 2001 fino a quando il presidente russo Vladimir Putin ha riaperto la struttura nel 2014.

Durante una conferenza stampa, l’Nsa smentisce categoricamente la notizia definendola falsa, non esiste alcun accordo su un centro intelligence cinese a Cuba. Nel frattempo i russi, alleati strategici dei cinesi, continuano a starci.

Antonio Albanese

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