Gli Stati Uniti hanno condotto la prima intercettazione con un missile balistico lanciato da Guam il 10 dicembre, segnando una pietra miliare significativa nello sviluppo del sistema Aegis Guam.
Come ripotano The War Zone e AT il Flight Experiment Mission-02 – FEM-02, ha visto con successo uno Standard Missile-3 Block IIA intercettare un finto missile balistico a medio raggio a oltre 200 miglia nautiche a nord-est dell’isola. Il test è un passo cruciale verso la fornitura di una protezione a 360 gradi per Guam, un avamposto strategico Usa nella regione indo-pacifica.
Il rapporto afferma che il sistema Aegis Guam, dotato di un sistema di lancio verticale (VLS) Mk 41 inclinabile, differisce dagli altri sistemi Aegis Ashore, consentendo una maggiore flessibilità negli angoli di lancio dei missili. Si nota che il test ha utilizzato anche il radar AN/TPY-6, mostrando le capacità di difesa aerea e missilistica integrate sviluppate per Guam.
Lo sforzo fa parte di un’iniziativa più ampia per migliorare le difese di Guam contro potenziali minacce dalla Cina, che ha rapidamente ampliato il suo arsenale di missili balistici. Si nota che l’attuale accumulo del Guam Defense System da parte dell’MDA mira a stabilire una solida rete di difesa multistrato che coinvolga vari rami militari statunitensi e alleati regionali per proteggere questa risorsa critica in caso di conflitto.
Il più ampio sistema Enhanced Integrated Air and Missile Defense di Guam incorpora i sistemi Aegis Ashore, Terminal High Altitude Area Defense, Typhon e Patriot per una protezione a 360 gradi.
Guam implementerà anche l’Integrated Battle Command System per unificare risorse radar e missilistiche disparate in una rete coesa, affrontando le vulnerabilità nelle kill chain della difesa missilistica statunitense.
Tuttavia, rimangono ostacoli di un cert rilievo. Lo spazio limitato di Guam e il terreno montuoso complicano lo sviluppo delle infrastrutture, mentre la complessità dell’integrazione di più sistemi crea rischi di risposte non coordinate durante gli attacchi di saturazione che coinvolgono missili balistici, da crociera e ipersonici.
Inoltre, l’eccessiva dipendenza da collegamenti fissi tra sensore e tiratore potrebbe limitare l’adattabilità alle minacce di nuova generazione. Il potenziale utilizzo da parte della Cina di attacchi multi-dominio, che combinano attacchi informatici, elettronici e cinetici, minaccia l’integrità delle kill chain statunitensi.
Oltre a queste sfide, un numero finito di intercettori per sistema significa che se si verifica un attacco multiasse su larga scala, l’inventario degli intercettori disponibili potrebbe esaurirsi rapidamente.
Inoltre, il rifornimento di missili, carburante e pezzi di ricambio per intercettori, sistemi radar e apparecchiature di comunicazione è logisticamente complesso. In un conflitto prolungato, Guam potrebbe affrontare ritardi nel rifornimento dovuti all’interruzione delle linee di rifornimento marittime.
La Cina ha attivamente aumentato la sua presenza nel Pacifico meridionale, puntando ad espandere la sua presenza regionale. Alcuni analisti suggeriscono che ciò minaccia di tagliare l’accesso tra Guam, Australia, Nuova Zelanda e Stati Uniti.
Tommaso Dal Passo
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