Giacarta affonda la pesca illegale

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INDONESIA – Giacarta 22/05/2015. Il 21 maggio, Pechino ha manifestato preoccupazione per gli affondamenti di 41 navi straniere sequestrate nella sua lotta alla pesca illegale.

Tra le 41 imbarcazioni c’era anche una grande nave cinese sequestrata nel 2009 per la pesca nella zona economica esclusiva indonesiana nel Mar Cinese Meridionale. Altri paesi di provenienza delle imbarcazioni erano: Vietnam, Thailandia e Filippine. Il presidente indonesiano Joko Widodo ha lanciato una campagna per reprimere la pesca illegale poco dopo il suo insediamento ad ottobre 2014 e numerosi pescherecci stranieri sono stati già affondati; era la prima volta, però, per una imbarcazione cinese. Giacarta era stata accusata in passato di aver chiuso un occhio per le attività cinesi illegali di pesca in acque indonesiane, non volendo far arrabbiare il suo più potente partner commerciale. L’Indonesia non ha tensioni per rivendicazioni territoriali con Pechino nel Mar Cinese Meridionale, patria di vitali rotte di navigazione e zona ritenuta ricca di petrolio e gas; ma Giacarta si è opposta alla linea cinese dei nove-punti, cioè la demarcazione che Pechino utilizza sulle mappe per dimostrare la sua pretesa di quasi tutto il mare, che si sovrappone con la zona economica esclusiva indonesiana a Natuna, isole ricche di risorse ittiche sul lato nord-ovest dell’arcipelago. Al Jakarta Post, il ministro della Pesca indonesiano, Susi Pudjiastuti, ha detto che le navi che venivano affondate per «il benessere dei nostri pescatori». La pesca illegale, secondi dati del governo di Giacarta, costano miliardi di dollari in mancate entrate e danneggiano l’economia del paese del sud-est asiatico ogni anno. Il governo ritiene che l’aumento dei redditi provenienti dalla pesca possa stimolare la crescita economica, che ha toccato il livello più basso negli ultimi cinque anni. Le autorità indonesiane, poi, aggiungono che i pescatori illegali stranieri sono in parte responsabili per i danni enormi all’ambiente a causa dell’uso di esplosivi e cianuro.