Torbiere in fiamme

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INDONESIA – Giacarta 19/11/2015. Un’inchiesta di Greenpeace rivela oggi che gli incendi che negli ultimi mesi hanno distrutto le foreste torbiere del Borneo sono stati provocati da compagnie produttrici di olio di palma cosiddetto “sostenibile”.

I ricercatori di Greenpeace hanno esaminato tre piantagioni della regione occidentale e centrale del Kalimantan (Borneo indonesiano), dove sono stati registrati gli incendi più gravi durante la crisi ambientale e sanitaria che ha di recente colpito l’Indonesia. Queste piantagioni sono di proprietà delle compagnie indonesiane IOI Group, Bumitama Agri Ltd e Alas Kusuma Group. Si tratta di aziende che fanno parte di importanti enti di certificazione di sostenibilità, tra cui la Tavola Rotonda per l’Olio di Palma Sostenibile (Rspo) e il Forest Stewardship Council (Fsc).
Vista la scarsa affidabilità degli schemi Rspo, nel 2014 è nato il Palm Oil Innovations Group (Poig), con l’obiettivo di spezzare il legame tra la produzione di olio di palma e la deforestazione. Questo gruppo, che riunisce compagnie che producono e utilizzano olio di palma e Ong ambientaliste, mira a rafforzare e rendere più ambiziosi gli standard dell’Rspo, concentrandosi su tre tematiche: responsabilità ambientale, partnership con comunità locali e integrità aziendale e di prodotto.
Poche settimane fa, il presidente indonesiano Joko Widodo ha promesso di bandire ogni ulteriore sviluppo delle attività produttive che vadano a discapito delle torbiere, anche all’interno di concessioni già esistenti. Nonostante da diversi anni sia in vigore una moratoria sulle nuove concessioni di torbiere, questa sospensione non viene applicata con rigore dai governi locali e nei distretti, dove l’assegnazione delle terre è spesso legata alla corruzione. Una delle piantagioni esaminate da Greenpeace è infatti stata concessa nonostante il terreno in questione sia interessato dalla moratoria.