INDONESIA. Generali papuani per sedare la rivolta di Papua

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Le forze armate indonesiane hanno ora due generali nati in Papua, responsabili dei comandi regionali che coprono le province più orientali della Papua occidentale e della Papua, dove i recenti disordini hanno infiammato la città di Jayapura. La nomina del generale Joppye Onesimus, 57 anni, e del generale Herman Asaribab, 55 anni, ai comandi di Cassowary, Papua occidentale, e Cendrawasih, Papua, con sede a Manokwari, è il riconoscimento politico che l’esercito è parte del problema.

Ma resta da vedere se le nomine senza precedenti contribuiranno a placare il risentimento papuano per la lunga storia di razzismo, discriminazione e abusi, compiuti da Giacarta e al centro dei disordini. La mossa non è stata però priva di confusione. La polizia ha inviato centinaia di uomini a rinforzo dell’esercito per sedare i disordini che hanno causato almeno sei morti, riporta Asia Times, effettuando decine di arresti in diverse città papuane. I peggiori dei disordini sono infuriati a Jayapura, con la polizia che ha segnalato una serie di uffici, negozi, stazioni di servizio, ristoranti, auto e moto che si estendono dal centro città al distretto di Apebura, al confine con la Papua Nuova Guinea.

Si teme ora un confronto violento tra gli indigeni papuani e i commercianti di etnia buginese di Sulawesi meridionale, la maggior parte dei coloni esterni, che hanno sofferto maggiormente a causa della distruzione. Resta in vigore il blackout di Internet imposto dal governo in tutta la regione per prevenire la diffusione di messaggi incendiari sui social media, simili alle misure adottate in seguito ai disordini post-elettorali di maggio a Giacarta.

Secondo i difensori civici, poiché il ministero dell’informazione non è riuscito a imporre la registrazione dei numeri cellulari prepagati, è stato difficile rintracciare la fonte delle bufale e dei messaggi provocatori che hanno contribuito ad alimentare le tensioni. Molti dei manifestanti hanno chiesto un referendum sull’indipendenza, simile a quello che ha visto Timor Est separarsi dall’Indonesia nel 1999, un appello che il governo si è costantemente rifiutato di appoggiare.

Tommaso dal Passo