
L’India è pronta a superare la Cina come nazione più popolosa del mondo, con quasi 3 milioni di persone in più rispetto al suo vicino entro la metà di quest’anno, secondo i dati pubblicati mercoledì 19 aprile dalle Nazioni Unite.
Secondo le stime del Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione, Unfpa, la popolazione indiana a metà anno sarà di 1,4286 miliardi di persone, contro i 1,4257 miliardi della Cina, 2,9 milioni in meno, nel “Rapporto sullo stato della popolazione mondiale” di quest’anno.
Gli Stati Uniti sono al terzo posto, con una popolazione stimata di 340 milioni alla fine di giugno, secondo i dati del rapporto che riflette le informazioni disponibili fino a febbraio.
Gli esperti di demografia che utilizzano i dati precedenti delle Nazioni Unite hanno previsto che la popolazione indiana avrebbe superato quella cinese questo mese, ma l’ultimo rapporto dell’organismo globale non ha specificato una data.
I funzionari dell’Onu hanno dichiarato che non è stato possibile individuare una data a causa dell’incertezza sui dati di India e Cina, dato che l’ultimo censimento dell’India si è tenuto nel 2011 e il prossimo, previsto per il 2021, è stato ritardato dalla pandemia.
Sebbene entrambi i Paesi rappresentino più di un terzo della popolazione globale stimata in 8,045 miliardi di persone, la crescita demografica in entrambi i Paesi sta rallentando, sebbene in Cina sia molto più rapida che in India.
L’anno scorso, la popolazione cinese è diminuita per la prima volta in sei decenni, una svolta storica che dovrebbe inaugurare un lungo periodo di declino del numero di cittadini, con profonde implicazioni per l’economia e la politica mondiale.
Il portavoce del Ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin ha affermato che i dividendi della popolazione non dipendono solo dalla quantità ma anche dalla qualità.
«La popolazione è importante, ma anche i talenti sono importanti… La Cina ha adottato misure attive per rispondere all’invecchiamento della popolazione», ha dichiarato Wang ai giornalisti mercoledì.
«Come ha sottolineato il premier Li Qiang, il nostro dividendo demografico non è scomparso. Il nostro dividendo dei talenti è in piena espansione e l’impulso allo sviluppo è forte», ha dichiarato.
L’India non ha reagito ufficialmente ai dati. La crescita demografica annuale dell’India è stata in media dell’1,2% dal 2011, in calo rispetto all’1,7% del decennio precedente, secondo i dati del governo.
Un sondaggio pubblico condotto dall’Unfpa per il rapporto 2023 ha rilevato che l’opinione più diffusa in India, così come in Brasile, Egitto e Nigeria, è che la popolazione di ciascun Paese «è troppo numerosa e i tassi di fertilità sono troppo alti», si legge nel rapporto.
«I risultati del sondaggio indiano suggeriscono che le ansie demografiche si sono diffuse in gran parte del pubblico», ha dichiarato Andrea Wojnar, rappresentante dell’Agenzia per l’India.
«Tuttavia, i numeri della popolazione non dovrebbero scatenare ansia o creare allarme. Al contrario, dovrebbero essere visti come un simbolo di progresso, sviluppo e aspirazioni, se vengono rispettati i diritti e le scelte individuali».
Lucia Giannini