INDIA. Scambio alla pari dei sistemi Mir e RuPay

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L’India sarebbe in provento di adottare i sistemi di pagamento russo e indiano Mir e RuPay. Sono in corso discussioni diplomatiche e commerciali, con l’obiettivo dichiarato di consentire transazioni senza interruzioni per i visitatori russi in India e viceversa. 

Il sistema di pagamento con carta Mir è stato introdotto nel 2015 come alternativa della Russia ai sistemi di pagamento analogici occidentali e alle camere di compensazione come Visa e Mastercard. La maggior parte delle principali camere di compensazione e piattaforme di pagamento che stavano già riflettendo sulla loro uscita dal 2014, hanno sospeso le operazioni nel mercato russo a seguito delle sanzioni imposte per la guerra in Ucraina nel 2022, riporta BneIntelliNews.

Tuttavia, Mosca ha difficoltà ad espandere l’adozione di Mir oltre i propri confini, con la maggior parte degli utenti costituiti da banche nazionali e dalla loro base di clienti. Allo stesso modo, anche l’India ha lanciato il suo sistema di pagamento con carta digitale sostenuto dal governo nazionale RuPay nel 2012.

Le discussioni sull’interoperabilità Mir-RuPay si sono svolte all’interno della Commissione intergovernativa India-Russia per la cooperazione commerciale, economica, scientifica e culturale (IRIGC-TEC); non ci sono al momento molti dettagli.

Uno dei maggiori ostacoli all’espansione internazionale di Mir è il rischio di sanzioni secondarie. Il G7 e diversi membri dell’Unione Europea, hanno imposto severe restrizioni alle istituzioni finanziarie che facilitano le transazioni con entità russe, in particolare quelle legate a banche sanzionate.

Qualsiasi istituto finanziario indiano che integra Mir dovrebbe navigare con attenzione in questi campi minati legali e diplomatici. Diverse banche in Turchia, che avevano inizialmente adottato Mir, hanno sospeso la loro cooperazione nel 2022 dopo aver subito pressioni dall’Office of Foreign Assets Control (OFAC) del Tesoro degli Stati Uniti. Anche la Cina ne ha sospeso la operabilità. È improbabile che l’India, un attore importante nel sistema finanziario globale, metta a repentaglio il suo accesso ai mercati occidentali o alla rete di transazioni globali dominata dal dollaro statunitense abbracciando completamente un sistema di pagamento sanzionato.

Anche se i vincoli geopolitici non fossero un fattore, le barriere tecniche e commerciali potrebbero ritardare o limitare l’adozione di Mir in India. L’integrazione del sistema di pagamento richiede adeguamenti infrastrutturali su larga scala, accordi individuali tra istituti finanziari e approvazioni normative dalla banca centrale indiana, la Reserve Bank of India. Per ottenere l’interoperabilità tecnica tra RuPay e Mir, sarebbe necessario anche il rispetto degli standard di sicurezza internazionali, tra cui le normative antiriciclaggio (AML) e Know Your Customer (KYC). 

Con un turismo russo limitato in India rispetto ad altri arrivi internazionali, le istituzioni finanziarie potrebbero non vedere un potenziale di entrate sostanziale nell’adozione del sistema, in particolare dati i rischi coinvolti.

L’India ha adottato un approccio misurato al suo impegno finanziario con la Russia. Mentre il commercio è aumentato, principalmente a causa degli acquisti scontati di petrolio greggio russo, Nuova Delhi si è astenuta dall’allinearsi completamente con l’infrastruttura finanziaria alternativa di Mosca. L’India ha rifiutato di adottare l’SPFS (System for Transfer of Financial Messages) russo, l’alternativa SWIFT di Mosca, e ha invece optato per un meccanismo di regolamento commerciale basato sulla rupia.

Mentre la retorica politica suggerisce progressi nell’accettazione di Mir in India, l’implementazione pratica rimane dubbia nel breve termine.

Lucia Giannini

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