INDIA. Piano idroelettrico da 77 miliardi di dollari sul Brahmaputramentre la Cina costruisce una diga a monte

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L’autorità indiana per la pianificazione energetica ha elaborato un piano di trasmissione da 6,4 trilioni di rupie (77 miliardi di dollari) per spostare oltre 76 gigawatt di capacità idroelettrica dal bacino del Brahmaputra entro il 2047 per soddisfare la crescente domanda di elettricità, ha dichiarato lunedì la Central Electricity Authority (CEA) indiana.

In un rapporto pubblicato ili 13 ottobre, la CEA ha affermato che il piano comprende 208 grandi progetti idroelettrici in 12 sottobacini negli stati nordorientali, con 64,9 GW di capacità potenziale e ulteriori 11,1 GW da impianti di pompaggio, riporta Reuters.

Il fiume Brahmaputra, che nasce in Tibet, Cina e scorre attraverso India e Bangladesh, possiede un potenziale idroelettrico significativo nel suo tratto indiano, in particolare nell’Arunachal Pradesh, al confine con la Cina.

La natura transfrontaliera del bacino e la vicinanza alla Cina rendono la gestione idrica e la pianificazione delle infrastrutture una preoccupazione strategica, in un contesto in cui l’India teme che una diga cinese sullo Yarlung Zangbo, il corso superiore del fiume prima di entrare in India, possa ridurre i flussi durante la stagione secca sul lato indiano fino all’85%.

Il bacino del Brahmaputra si estende in parti dell’Arunachal Pradesh, dell’Assam, del Sikkim, del Mizoram, del Meghalaya, del Manipur, del Nagaland e del Bengala Occidentale e detiene oltre l’80% del potenziale idroelettrico inutilizzato dell’India, secondo il rapporto, con il solo Arunachal Pradesh che ne rappresenta 52,2 GW.

Secondo la CEA, la prima fase del piano, che durerà fino al 2035, richiederà 1,91 trilioni di rupie, mentre la seconda costerà 4,52 trilioni di rupie.

Il piano della CEA include anche progetti assegnati a servizi pubblici centrali come NHPC, NEEPCO e SJVN con alcuni progetti già in fase di sviluppo.

L’India mira a ridurre la sua dipendenza dai combustibili fossili raggiungendo 500 GW di capacità di generazione di energia non fossile entro il 2030 e raggiungendo l’azzeramento delle emissioni nette entro il 2070.

Tommaso Dal Passo

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