Bloccato il parlamento indiano

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INDIA – Nuova Delhi 16/12/2014. Il parlamento indiano ha vissuto ore di caos il 16 dicembre dopo che l’opposizione si è scagliata contro le conversioni di massa all’induismo, minacciando di distruggere l’agenda di Narendra Modi.

I lavori della Camera alta del Parlamento sono stati ferranti per l’intero giorno chiedendo a Modi chiarezza sulle conversioni delle fasce musulmane più povere alla religione indù. La minaccia di blocco dei lavori scompaginerebbe i piani del governo Modi di far approvare una serie di importanti riforme economiche dal Parlamento, rimanendo solo quattro giorni di lavoro alla sessione corrente. Il governo Modi vuole approvare una legge per aprire il settore assicurativo agli investimenti stranieri, approvare una riforma fiscale con l’introduzione di una tassa nazionale sulle vendite, secondo i media locali. Il ministro delle Finanze Arun Jaitley sperava di presentare un emendamento costituzionale in parlamento per l’introduzione della tassa su beni e servizi, per sostituire una miriade di sovrapposizioni statali che scoraggiano gli investimenti. L’indù Bharatiya Janata Party di Modi (Bjp) è stato accusato di voler convertire circa 50 famiglie musulmane che vivono nelle “baraccopoli” di Agra: uno dei convertiti ha detto che sarebbero state promesse tessere annonarie e altri incentivi finanziari in caso di conversione. Il Bjp avrebbe annunciato un evento di conversione di massa anche di cristiani e musulmani il giorno di Natale nella città di Aligarh.
questi fatti hanno resi rapporti partitici nel paese molto tesi, rischiando di paralizzare nuovamente il parlamento, come accaduto nella sessione precedente. Pur avendo vinto le elezioni a maggio scorso, il Bjp non ha una maggioranza nella Camera alta.