Esplosione di violenza in Kashmir

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INDIA – Srinagar 17/07/2016. Le autorità indiane del Kashmir hanno sequestrato giornali e oscurato la televisione via cavo il 16 luglio, per sedare le tensioni nella regione alla luce delle violente proteste seguite l’uccisione di un comandante separatista da parte delle forze di sicurezza.

Circa 36 persone sono state uccise e 3.100 ferite, molte dal fuoco della polizia, nel peggiore esplosione di violenza degli ultimi sei anni nel territorio conteso tra India e Pakistan.

Lo stato di Jammu e Kashmir ha già imposto il coprifuoco e bloccato i servizi di telefonia mobile per impedire alla gente di raccogliersi nelle strade dopo l’uccisione di Burhan Vani, ventiduenne leader separatista.

Il più grande giornale dell’area, Greater Kashmir, è stato chiuso quando la polizia è entrate nella tipografia, bloccando le macchine e sequestrando quanto stampato, senza giustificare simili azioni; le reti televisive via cavo in tutto il Kashmir rimangono chiuse.
I leader separatisti il 15 luglio hanno indetto uno sciopero di 72 ore e na serie di proteste contro le uccisioni di civili. Il primo ministro del Pakistan, Nawaz Sharif, si è detto sconvolto dall’uccisione di Wani e civili; ma il ministero degli Esteri indiano ha risposto di essere dispiaciuto del tentativo del Pakistan di «interferire nelle nostre questioni interne».