INDIA. Modi va in Papua Nuova Guinea per contrastare Pechino

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Il primo Ministro indiano Narendra Modi si reca in Papua Nuova Guinea questa settimana per una visita volta a rafforzare le relazioni dell’India con i Paesi insulari del Pacifico, con l’obiettivo di contrastare la crescente presenza della Cina nel Pacifico. La prima visita di un primo Ministro indiano nella più grande delle nazioni insulari del Pacifico avviene mentre le ostilità di Nuova Delhi con Pechino l’hanno spinta a collaborare più strettamente con Paesi come Stati Uniti, Giappone e Australia nella regione indo-pacifica.

Modi si fermerà a Port Moresby, capitale della Papua Nuova Guinea, nella seconda tappa di un tour di tre nazioni durante il quale parteciperà prima al vertice del G7 in Giappone e poi in Australia, riporta VoA.

Il 22 maggio, Modi e il primo Ministro della Papua Nuova Guinea James Marape ospiteranno il terzo vertice del Forum per la cooperazione India-Isole del Pacifico, che riunisce l’India e 14 Paesi insulari del Pacifico.

Il vertice, che si tiene otto anni dopo che l’India ha ospitato l’ultimo nel 2015, potrebbe dare nuovo slancio al tentativo di Nuova Delhi di stabilire una presenza nei Paesi insulari del Pacifico. L’India ha iniziato la sua attività di sensibilizzazione nel 2014, ma ha tardato a decollare.

I 14 Paesi che parteciperanno al vertice di Port Moresby vanno da isole grandi come Figi, Papua Nuova Guinea e le Isole Salomone ad altre più piccole come Tonga e Tuvalu. Gli altri Paesi saranno Kiribati, Samoa, Vanuatu, Niue, Micronesia, Isole Marshall, Isole Cook, Palau e Nauru.

Particolarmente significativa è la Papua Nuova Guinea. L’isola, che conta 9,5 milioni di abitanti, è il più grande dei Paesi insulari del Pacifico e uno dei pochi con cui l’India ha legami di lunga data e relazioni commerciali. Qui vive anche una piccola popolazione indiana di circa 3.000 persone.

Modi e Marape si incontreranno lunedì e si prevede che le due parti firmino patti che includono la cooperazione nel settore delle micro e piccole e medie imprese, accordi tra le rispettive emittenti statali e accordi reciproci per il rilascio di visti all’arrivo. Anche la Papua Nuova Guinea vuole spostare la propria economia dall’esportazione di materie prime come gas naturale e minerali a quella di prodotti finiti.

Il Paese è corteggiato dagli Stati Uniti e dai suoi alleati in seguito alle preoccupazioni per la crescente influenza militare ed economica della Cina nella regione. Il presidente cinese Xi Jinping ha visitato il Paese nel 2018. Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden avrebbe dovuto visitare la Papua Nuova Guinea il 22 maggio, ma ha annullato la visita per concentrarsi sui colloqui sul limite del debito a Washington.

La Cina ha iniziato a fare breccia nei Paesi insulari del Pacifico con la sua iniziativa Belt and Road: l’anno scorso Pechino ha firmato un accordo di sicurezza con le Isole Salomone e a marzo si è aggiudicata un contratto per la riqualificazione del porto della sua capitale, Honiara.

Secondo gli analisti, l’India spera di collaborare con i Paesi insulari del Pacifico con iniziative di sviluppo in settori quali l’energia pulita, la tecnologia e i progetti di sviluppo delle comunità, come l’elettrificazione solare e la fornitura di attrezzature agricole. Iniziative di energia pulita a prezzi accessibili sono particolarmente importanti in una regione i cui leader affermano che il cambiamento climatico è la loro più grande minaccia per la sicurezza, tra il peggioramento dei cicloni e l’innalzamento del livello del mare.

Luigi Medici

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