INDIA. Metà dei parlamentari neoeletti è sotto inchiesta per reati violenti

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Tra i neoeletti parlamentari indiani, quasi la metà deve affrontare accuse penali e la percentuale degli accusati è in costante aumento. Stando ad un’analisi ripresa da Asia Times, viene evidenziato che le possibilità di vincere quest’anno nella camera bassa del Parlamento per un candidato implicato in cause penali acclarate sono state del 15,5 per cento, mentre per i candidati con un passato positivo è stato solo del 4,7 per cento.

Nella più grande democrazia del mondo, secondo un rapporto dell’Association of Democratic Reforms, Adr, il 43% dei 539 candidati vincitori delle elezioni generali, ovvero 233 su 539, hanno dichiarato di aver un procedimento penale pendente. L’elezione di tali candidati è aumentata del 26% dal 2014 e del 44% dal 2009. La legge indiana vieta a una persona condannata di partecipare alle elezioni per qualsiasi reato a due o più anni di reclusione. Ma i candidati i cui procedimenti sono ancora oggetto d’indagine sono libere di parteciparvi. Nel frattempo, il sistema giudiziario indiano si muove lentamente e può richiedere decenni per risolvere un caso.

Dei 7928 candidati analizzati da Adr in queste elezioni, 1500 (19%) hanno dichiarato di esser oggetto di procedimenti penali; la quota era del 17% nel 2014. Inoltre, 159 (29%) dei vincitori devono affrontare gravi accuse penali, tra cui casi di stupro, omicidio, tentativo di omicidio, rapimento e crimini contro le donne.

Il Bharatiya Janata Party, che ha vinto le elezioni, può vantare anche il maggior numero di parlamentari che devono affrontare procedimenti penali. Ben 116 dei 303 deputati eletti del Bjp (39%) hanno cause penali pendenti contro di loro.

Altri partiti, tuttavia, hanno battuto il Bjp in termini percentuali. Secondo l’analisi Adr, i parlamentari sotto accusa sono 29 (57%) del Congresso, 13 (81%) della Janata Dal-United, 10 (43%) del Dravida Munnetra Kazhagam e nove (41%) del Congresso di Trinamool. Il record è detenuto da Dean Kuriakose deputato del Kerala, con 204 procedimenti penali, tra cui casi di omicidio colposo, violazione di domicilio, rapina e intimidazione; trenta neoeletti sono accusati di tentato omicidio, 19 per violenza contro le donne e 29 per discorsi di odio.

Antonio Albanese