INDIA. Le acque dell’Indo sbloccano le tensioni indo-pakistane

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di Maddalena Ingroia INDIA Nuova Delhi 17/12/2016. L’India si è detta pronta a impegnarsi in ulteriori consultazioni su questioni relative alle acque del bacino del fiume Indo come il Pakistan dopo che la Banca Mondiale ha preso una decisione apparentemente in favore di Nuova Delhi.

Il ministero degli Affari Esteri ha fatto sapere che «l’India rimane pienamente cosciente dei suoi obblighi internazionali ed è pronta a impegnarsi in ulteriori consultazioni in materia di risoluzione delle attuali differenze» per quanto riguarda i progetti idroelettrici di Kishenganga e Ratle.

La Banca Mondiale ha annunciato una sospensione nei procedimenti avviati da India e Pakistan in base all’Indus Waters Treaty del 1960 per consentire ai due paesi di trovare modi alternativi per risolvere le loro divergenze. La pausa è stata annunciata in due lettere indirizzate ai ministri delle Finanze di India e Pakistan. Secondo l’accordo, l’India ha il controllo su tre fiumi orientali, Beas, Ravi e Sutlej, che scorrono dal Punjab; il Pakistan, secondo il trattato, controlla i fiumi occidentali Indo, Chenab e Jhelum che hanno la sorgente nel Jammu e Kashmir, che chiede una revisione dei trattati. Il trattato sulle acque dell’Indo era visto come uno dei trattati internazionali di maggior successo che ha resistito a tensioni frequenti tra India e Pakistan. Il trattato prevede un meccanismo di cooperazione e scambio di informazioni tra i due paesi per quanto riguarda l’uso dei fiumi e un commissario per ciascuno dei due paesi.